L'ANALISI
31 Maggio 2016 - 09:47
Lenza volante sul Po
CAORSO - Le reti sono più complesse da calare e rischiano di essere scoperte più facilmente, così la nuova tecnica dei predoni del Po è diventata l’utilizzo di corde con esca viva: negli ultimi giorni i volontari dell’Arci Pesca sono intervenuti più volte all’Oasi de Pinedo, dopo le prime segnalazioni arrivate giovedì 26 maggio.
Nonostante avessero già tagliato una trentina di ‘fili’, i guardiapesca sono tornati a controllare e nel weekend hanno scoperto altre corde appese a rami e arbusti. Tutte con pesci vivi attaccati all’amo, utilizzati come esche per i pesci più grossi e in particolare i siluri. Non è stato possibile individuare i responsabili, nonostante Arci Pesca abbia provveduto ad identificare varie persone e a controllare l’area.
Naturalmente ci sono i sospetti, che vanno nella direzione di un accampamento di romeni situati sulla sponda lodigiana. Ma hanno negato, categoricamente. Alla fine gli stranieri sospettati di aver posizionato gli ami hanno deciso di andarsene: ora non ci sono più né tende né furgoni, ma nel caso dovessero tornare troveranno i piacentini pronti a nuovi controlli serrati.
La convinzione dei guardiapesca è la seguente: siluri e carpe catturati vengono trasportati, vivi, sui furgoni per poi essere rilasciati in laghi artificiali in Ungheria e Romania dove la pesca sportiva sta crescendo.
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