L'ANALISI
29 Maggio 2016 - 23:04
Mino Jotta durante un intervento al congresso
CREMONA - Una chiavetta nera con riversate le 230 buste contenenti la lettera di convocazione al congresso di Forza Italia, tutte fotografate in Posta con il timbro che reca la data della spedizione ai delegati, la mattina del 14 maggio: ‘Statuto rispettato’. «E’ la prova della legittimità del congresso», sbotta, agitando la chiavetta, Fabio Bertusi, numero due di Forza Italia, al congresso provinciale del partito, domenica 29 maggio in sala Zanoni. Qui Bertusi rispedisce l’accusa di «illegittimità del congresso» ai mittenti-dissidenti-assenti Gabriele Gallina, sindaco di Soncino, e Alberto Sisti, sindaco di Castelvisconti. Ma anche al terzo ‘contras’, Giorgio Everet, consigliere comunale di Cremona, lui presente «come osservatore». Qui Mino Jotta, il coordinatore provinciale che in serata risulterà riconfermato con 135 voti su 136 votanti (una scheda bianca), porta un’altra prova: la presenza dell’europarlamentare Stefano Maullu, che presiede il congresso a testimoniare la legittimità dello stesso. E i numeri daranno ragione a Jotta.
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