L'ANALISI
21 Maggio 2016 - 08:49
Fondamentale il lavoro della polizia postale
CREMONA - A Cremona ha assunto dimensioni impressionanti l’offensiva dei ‘truffatori 2.0’, i malviventi che si muovono sulla rete e imbastiscono, ogni giorno, centinaia di tranelli che fruttano, ognuno, cifre variabili 8a volte anche oltre mille euro). Il ritmo è aumentato nel corso degli ultimi due, tre mesi, fino a raggiungere numeri che lasciano senza parole. Anche perché rispondere in maniera adeguata a questa insidia non è facile, malgrado l’attività svolta dalla polizia postale e delle telecomunicazioni, che svolge un servizio molto importante, tanto sul piano della prevenzione quanto nelle azioni repressive. In questo momento a Cremona sono centinaia le persone vittime di frodi messe a segno internet. I tre veicoli utilizzati sono quelli delle finte mail di Equitalia, le comunicazioni fasulle di Enel e l’ingresso nel server attraverso altri sistemi che si conclude con la presa in ostaggio del pc, seguita dalla richiesa di denaro per liberarlo. «La posta elettronica — spiega Roberto Vitali, security manager dell’istituto di vigilanza Corpo vigili dell’ordine (Cvo) che da tempo si occupa reati telematici — è la prima porta che i malviventi ad alto tasso tecnologico tentano di sfondare: un avviso di giacenza per un atto giudiziario, una cartella esattoriale di Equitalia, un avviso di rimborso, una fattura, una nota di credito e una bolletta della luce inviata da Enel per il considerevole importo di 898,51 euro. Ovviamente nessuna di queste mail proviene effettivamente dall’asserito mittente». Sulle contromisure da adottare, per chi non vuole tagliare dal proprio orizzonte tutte le nuove forme di comunicazione digitale, si apre una partita difficile.
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