L'ANALISI
10 Maggio 2016 - 17:08
Gian Firetti e la sala Bolognini del Seminario
CREMONA - «Sono venuto all’hospice per affrontare i miei ultimi giorni. So che non tornerò più a casa, che quello di oggi è un saluto a tutti gli effetti. Temo che i barellieri stiano faticando troppo a portarmi in ospedale, dovrei scusarmi con loro. Ma come sarà davvero la morte?». Le parole di un ventenne, malato terminale, che risuonano nella coscienza di tutti. Questa è la vera forza di Gianluca Firetti, il ragazzo di 20 anni di Sospiro stroncato da un osteosarcoma fulminante il 30 gennaio 2015. Una forza interiore contro il male, la sua, che è stata protagonista del monologo teatrale ‘Spaccato in due’, andato in scena lunedì 9 maggio e replicato martedì 10 nella sala Bolognini del Seminario di Cremona.
La scena che si apre con un video. Il debutto è senza musica, e sono alcune immagini a parlare ai quasi quattrocento spettatori che hanno gremito la sala. Poi, la prima scena con un leggero sottofondo che a modo suo prova a sintetizzare le emozioni che si fanno sempre più dense tra il pubblico. Una sequenza di battute, che vedono Federico Benna, insegnante e attore, supportato da Danio Belloni, vestire i panni di don Marco d’Agostino, il sacerdote cremonese che ha seguito Gian fino alla fine.
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