L'ANALISI
29 Aprile 2016 - 19:43
Altra pesante condanna per Francesco Lamanna
CREMONA - Nell’ambito dell’indagine ‘Pesci’, costola dell’inchiesta ‘Aemilia’ concentrata sugli affari della ‘ndrangheta sviluppati tra Cremona e Mantova, una nuova, pesante, pena è caduta sulle spalle di Francesco Lamanna, giudicato con rito abbreviato a Brescia: nove anni e quattro mesi di reclusione al 55enne residente al Boschetto, detenuto in regime di 41 bis nel carcere di Spoleto, ritenuto il referente del boss Nicolino Grande Aracri su Cremonese e Bassa Piacentina e appena condannato a 12 anni nel maxi processo di Bologna sul filone principale dell’operazione dei carabinieri, gli accertamenti che nel gennaio 2015, con 117 arresti, avevano squarciato il velo sul radicamento della mafia calabrese trapiantata al Nord, capace di allungare i suoi tentacoli su edilizia e movimento terra. A Lamanna è stata riconosciuta l’associazione di stampo mafioso ma non le estorsioni che gli venivano contestate e per le quali è stato assolto.
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