L'ANALISI
08 Aprile 2016 - 10:32
Fausto Bertinotti, don Julìan Carròn e Paolo Mirri
CREMONA — Duomo strapieno nella serata di giovedì 7 aprile per un singolare incontro, meglio un confronto, sulla bellezza. Quella della fede, per chi crede, quella della vita (nonostante le difficoltà) per chi non crede. Da una parte don Julián Carrón, responsabile di Comunione e Liberazione da dieci anni, dopo la scomparsa del fondatore, don Luigi Giussani. Dall’altra Fausto Bertinotti, politico di lungo corso, che cita ancora Gramsci e se la prende con il capitalismo, ma non disdegna la lettura delle encicliche di Francesco. Nel mezzo il vescovo Antonio Napolioni, che questo ‘dialogo’ ha voluto avvenisse appunto in cattedrale: «La nostra splendida chiesa è il luogo ideale della ricerca, le omelie non sono qualcosa che devono fare i preti, ma devono coinvolgere il popolo». E appunto ‘La bellezza disarmata’, il libro di Carrón, è stata l’occasione per questa stimolante e corale riflessione: come ha ricordato Paolo Mirri, responsabile provinciale di Cl, è un libro che risponde alle domande dell’uomo di oggi, che cerca il senso della vita, che cerca i valori che altrimenti vanno perduti, che crede nell’uomo, anche quello apparentemente ‘lontano o indifferente’. E la bellezza del musica dei giovani alunni della Sacra Famiglia, diretti dal maestro Giovanni Grandi, ha preparato la folla di presenti, tra cui la vicepresidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia, all’ascolto.
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