L'ANALISI
27 Marzo 2016 - 10:35
CREMONA - Il patto è ancora da sottoscrivere, trasformandolo così in protocollo d’intesa subito operativo, ma l’accordo è di fatto sancito: nel corso del vertice che si è tenuto in settimana a Lodi, le Province di Cremona, Piacenza, Lodi e Pavia non hanno solamente trovato la sinergia sul divieto di pesca notturna nel Po già disposto dall’Emilia Romagna ma, provando a mettere a sistema le risorse a disposizione, e muovendosi nell’ambito delle competenze che con la riforma della pubblica amministrazione andranno in capo alla Regione, hanno siglato una vera e propria alleanza anti-predoni.
Da terra e dall’acqua, con gli uomini delle polizie provincia li dei quattro enti che si muoveranno da una parte a piedi, in golena fra sponde, spiaggioni e boschine, e dall’altra con le sei tra barche e motoscafi complessivamente in dotazione . Tolleranza zero contro i bracconieri che stanno pian piano distruggendo la fauna ittica.
Con, però, un nodo da sciogliere già in partenza, vale a dire gli organici ridotti all’osso degli agenti: ad esempio Cremona, che ne aveva venti, può contare ora su 12 operatori. E simili sono i numeri delle altre tre realtà. Pochi. Ma tutti insieme faranno l’esercito anti-predoni.
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