L'ANALISI
17 Marzo 2016 - 16:37
CREMONA - Commercialista lei, orefice lui, nel giudizio di primo grado erano stati assolti dall'accusa di truffa aggravata in relazione alla vendita di monete antiche da parte di Paolo e Piera, fratello e sorella di Busseto, lui cliente della professionista. La sentenza è stata ribaltata dalla corte d'appello di Brescia, che nel riqualificare il reato di truffa aggravata in quello di appropriazione indebita aggravata, ha condannato a nove mesi di reclusione ciascuno, Pierangela Stifanelli e i Ivan Bodini, quest'ultimo gioielliere di Piadena all'epoca dei fatti, nel 2009. Entrambi sono stati inoltre condannati a risarcire ai fratelli, parte civile, 50mila euri di danni (una provvisionale). L'avvocato Vito Castelli per la commercialista, e gli avvocati Annamaria Petralito e Paola Gerola per il gioielliere, attendono di leggere la motivazione della sentenza (la corte si è presa 45 giorni) per valutare il ricorso in Cassazione.
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