L'ANALISI
15 Febbraio 2016 - 08:49
Ernestina Chiari e il marito Libero Marini
CREMONA - Si erano scambiati una promessa, Libero e ‘Bianca’: badare uno all’altra e stare accanto sempre, possibilmente senza dipendere da nessuno. Se l’erano fatta nella salute: prima. E l’avevano ribadita, a maggior ragione, nella malattia di lei: adesso. Come un patto di comunione fraterna. Ed eterna. Ed è proprio così, almeno nella convinzione maturata dai carabinieri, che doveva andare anche venerdì notte: Libero Marini ed Ernestina Chiari avrebbero dovuto morire insieme. Non solo lei. Ma al 76enne, di fronte a tutto quel sangue nel letto della loro camera, deve essere mancato il coraggio sufficiente e forse anche la forza, limitata dall’agitazione e dallo choc, di rivolgere il coltello contro se stesso dopo averlo affondato nella gola della moglie. Doveva essere un omicidio-suicidio, quello di via Brenti. Ed era un piano comune: di morte e d’amore.
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