L'ANALISI
07 Febbraio 2016 - 09:27
Una delle assemblee pubbliche convocate negli anni scorsi da Federconsumatori
CREMONA - Per centinaia di risparmiatori residenti tra Cremona e provincia l'incubo dei tango bond potrebbe chiudersi di qui all'estate prossima, con un finale che assomiglia a un sorprendente colpo d'ala: pagamento, in contanti, del 150 per cento dell'importo originario in conto capitale delle obbligazioni a suo tempo sottoscritte. Al netto dell'inflazione media registrata in Italia nel corso degli ultimi 15 anni, per i 50mila investitori italiani interessati a questa svolta (nel complesso si parla di oltre 800 milioni di euro), sarà come aver lasciato i proprio denaro a un rendimento netto annuo di poco superiore allo 0,80 per cento. Non poco, di fronte all'eventualità di perdere tutto, o quasi, che in questi tre lustri si è paventata a più riprese in maniera drammatica. A Cremona la vicenda dei bond argentini, l'infinità di contenziosi che si sono aperti a seguito del fallimento dello Stato sudamericano, avvenuto nel 2001, è stata seguita, fin dall'inizio, da Federconsumatori, l'associazione che ha sede alla Camera del Lavoro, al 25 di via Mantova, che ne ha fatto, a giusto titolo,un cavallo di battaglia.
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