L'ANALISI
21 Gennaio 2016 - 11:41
Le devastazioni alla sede della polizia locale
CREMONA - Dalle 10 e 15 di giovedì 21 gennaio, il gup Pierpaolo Beluzzi è in camera di consiglio per decidere la sentenza sui danneggiamenti avvenuti il 24 gennaio dello scorso anno alla manifestazione nazionale antifascista organizzata dal centro sociale Dordoni come risposta all'aggressione del compagno Emilio Visigalli durante la rissa scoppiata, la settimana precedente, tra autonomi ed esponenti di CasaPound. La sentenza è attesa per mezzogiorno. Reato (grave) di devastazione e non di danneggiamento aggravato, per il pm Fabio Saponara, che ha chieste condanne a cinque anni di reclusione per il cremonese Mattia Croce, il bresciano Aioub Babassi e il pugliese Matteo Maria Pascariello, e a 4 anni e 8 mesi di reclusione per il bresciano Mauro Renica, processati con il rito abbreviato. Il Comune, parte civile con l'avvocato Cesare Gualazzini, ha chiesto danni per 200mila euro. Danneggiamento aggravato e non devastazione, per le difese. L'avvocato Marilena a Gigliotti, legale di Croce, oggi e' stata l'ultima a parlare. Dopo aver tracciato il profilo umano del suo assistito, un giovane di 20 anni che nella vita ha provato molti dolori ( dalla perdita della madre a quella della fidanzata), il difensore ha prima evidenziato "la gravità dei fatti accaduti durante la manifestazione", esprimendo "parole di apprezzamento per il lavoro certosino degli inquirenti e della procura", poi, sotto il profilo giuridico, ha osservato che "i fatti devono comunque essere ridimensionati, ascrivendoli alle condotte dei singoli: non dobbiamo commettere l'errore di incorrere nella globalizzazione e banalizzazione dei comportamenti, perché le condotte, seppur riconosciute nella loro globalità, vanno comunque singolarmente individuate".
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris