L'ANALISI
15 Gennaio 2016 - 09:16
Una coppia gay
CREMONA - Un’aggressione brutale. Di stampo omofobo. Nel cuore di una notte che doveva essere spensierata. Una vicenda da incubo quella vissuta a Verona, la notte di San Silvestro, da un cremonese e dal suo compagno, che risiede in un’altra provincia e che nella città veneta ha lavorato per un certo periodo. È stato lui ad avere la peggio. Il branco si è scatenato e lo ha colpito più volte. Sul referto medico stilato all’ospedale figura una prognosi di una decina di giorni, finita nel fascicolo già consegnato alla procura della Repubblica della città scaligera, insieme alla denuncia raccolta dai carabinieri, che hanno iniziato subito a indagare. «Era l’una e mezza. Ci siamo avvicinati a un distributore automatico per le sigarette, in corso di porta Vittoria. Dietro di noi — spiega il cremonese, che è rimasto illeso ma ha assistito a immagini che difficilmente potrà dimenticare — c’era un gruppo di quattro o cinque ragazzi (tra cui uno alto quasi due metri, ndr). Giovani. Sui vent’anni. Quando hanno capito che noi eravamo una coppia, sono iniziati gli insulti. Di lì a poco anche i colpi proibiti. Il mio compagno si è fatto avanti è c’è stata una collutazione. Io sono intervenuto per trascinarlo via. Per evitare il peggio. Poi lui è andato in ospedale, si è fatto medicare e a seguire ha presentato la denuncia ai carabinieri». Della vicenda, grave, sconcertante, anche perché le due vittime sono state prese di mira senza aver proferito parola, a Verona si parla da alcuni giorni. Ci sono già state le proteste di varie associazioni. Le indagini, condotte dai carabinieri e partite dall’analisi degli impianti di videosorveglianza, potrebbero condurre a breve a risultati importanti.
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