L'ANALISI
11 Gennaio 2016 - 08:57
La via di Soncino in cui risiede la famiglia indiana
SONCINO - Morte da avvelenamento scampata in extremis per una famiglia del borgo che, nel pomeriggio di sabato 9 gennaio, è stata salvata dal provvidenziale intervento dei vigili del fuoco di Crema e dei carabinieri del comandante Paolo Rosin.
L’aria dell’abitazione, secondo quanto affermato dai vigili del fuoco intervenuti, era satura di monossido di carbonio.
Nell’appartamento, con il padre di famiglia, immigrato regolare indiano, anche la moglie e due figli piccoli. Privato del gas, non essendo in grado di pagare le bollette, l’uomo, pur di proteggere dal freddo i suoi cari, è ricorso a un rischioso escamotage, realizzando con le sue mani un impianto di riscaldamento artigianale.
Sono stati i vicini di casa, coinquilini nel condominio, ad allertare il proprietario dell’immobile del quale la famiglia indiana è affittuaria. Le lamentele riguardavano una forte puzza di bruciato che proveniva appunto dall’abitazione al centro della vicenda.
Sul posto, durante l’emergenza, si sono recati anche il sindaco Gabriele Gallina e il vicesindaco Fabio Fabemoli. L’amministrazione ha regalato alla famiglia una (ben più sicura) stufetta elettrica.
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