L'ANALISI
29 Dicembre 2015 - 20:21
Il palazzo della procura in via Jacini
CREMONA - Tre assistenti per sette magistrati, due funzionari su sei. All’Ufficio esecuzioni, «ufficio delicato perché esegue provvedimenti che riguardano la libertà delle persone, non c’è più nessuno. O nei prossimi giorni arriva un aiuto o dovrò chiudere i battenti di qualche ufficio». L’aut-aut del procuratore, Roberto di Martino, arriva dopo aver ricevuto, il 21 dicembre, il provvedimento del ministero con cui si dispone che il funzionario dell’Ufficio esecuzioni venga collocato in aspettativa sindacale non retribuita per un anno.
Procura al collasso. «Io credo che tutti gli uffici giudiziari siano in cattive condizioni, ma quello di Cremona, almeno nel distretto della corte d’appello di Brescia, è quello in condizioni peggiori». Il procuratore spiega che «prima dell’unificazione di Crema avevamo gravi carenze di organico; con l’unificazione, per un po’ di tempo siamo rimasti con vuoti di organico, ma meno importanti, poi, con la pubblicazione dei posti a Lodi, praticamente quasi tutti i dipendenti di Crema sono andati a Lodi. Noi abbiamo lo stesso organico carente che avevamo prima dell’unificazione e Crema porta circa il 60 per cento di lavoro in più».
Tuona il capo dei pm: «Ho dovuto ‘cannibalizzare’ la polizia giudiziaria, ormai coinvolta solo in compiti di natura amministrativa. Indagini praticamente non ne fanno più, pochissime. E non è ammissibile».
© RIPRODUZIONE RISERVATA DI TESTI E FOTO
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris