L'ANALISI
09 Novembre 2015 - 17:23
La raffineria Tamoil a Cremona
CREMONA - Inquinamento Tamoil: è fissato a gennaio davanti alla corte d’appello di Brescia il processo nei confronti dei quattro dirigenti della raffineria, poi dismessa, condannati dal gup, Guido Salvini, nel luglio del 2014 (il processo si era celebrato con il rito abbreviato).
In particolare, il gup Salvini aveva condannato per disastro ambientale doloso Enrico Gilberti (6 anni di reclusione) e Giuliano Guerrini Billi (3 anni di reclusione), e per disastro ambientale colposo Mohamed Salkeh Abulaiha e Pierluigi Colombo, ciascuno a un anno e otto mesi di reclusione (pena sospesa per entrambi). Unico assolto, il manager Ness Yammine.
Il gup aveva altresì condannato i quattro vertici di Tamoil a risarcire alle numerosi parti civili i danni patrimoniali e non patrimoniali da liquidarsi nel separato giudizio civile, fissando, intanto le provvisionali. Come il milione di euro confluito nelle casse del Comune grazie al cittadino Gino Ruggeri che si era costituito parte civile in sostituzione del Comune allora guidato dalla giunta Perri, che decise di non costituirsi, appunto. A differenza della giunta Galimberti che ha deciso invece di costituirsi al processo bis, in sostituzione di Ruggeri. Tra le parti civili, Legambiente Lombardia, il Dopolavoro Ferroviaro e alcuni soci delle canottieri Bissolati e Flora.
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