L'ANALISI
06 Novembre 2015 - 09:35
Il sottopassaggio di via Brescia apre alle auto
CREMONA - Il sottopasso di via Brescia senza pace. Stavolta la bufera arriva da Regione Lombardia che esprime riserve sul progetto così com’è stato modificato, con la possibile conseguenza per il Comune di dover restituire il contributo impiegato per realizzare l’opera.
Con i sottopassi di via Persico e san Felice, quello di via Brescia fa parte di un unico pacchetto che ha un costo complessivo di 13 milioni di euro, cofinanziato dalla Regione con 7 milioni, dal Comune con 3,1 e da Rfi con 3. L’ipotesi originaria, messa a punto dalla giunta Perri, prevedeva in via Brescia che il doppio senso di marcia mentre come noto quella finale ha introdotto un unico senso verso il centro con pista ciclabile annessa. Una soluzione da sempre osteggiata da Federico Fasani, consigliere del Nuovo centrodestra ed ex assessore all’urbanistica.
Fasani ha presentato in municipio richiesta di accesso agli atti e dalla documentazione è spuntata, datata 20 ottobre 2015, la lettera della Regione, Direzione generale Infrastrutture e Mobilità, ai dirigenti comunali. Il punto saliente del documento è il seguente: "Considerato che il finanziamento è stato destinato a realizzare una strada a doppia corsia di marcia, il suo utilizzo con una sola corsia veicolare ed una ciclabile comporta un deprezzamento dell’opera, con un criticabile uso delle risorse pubbliche. In relazione a tali aspetti, nel richiamare il punto 1.13 delle Linee guida che dispone la decadenza del contributo qualora l’intervento pregiudichi il raggiungimento degli obiettivi e della finalità originarie, si chiede di conoscere, entro il 15 novembre per i conseguenti provvedimenti di competenza, le determinazioni di codesto Comune in merito all’utilizzo del sottopasso di via Brescia, valutando attentamente l’opportunità e la convenienza di rinunciare ad un’opera già finanziata, la cui spesa è stata tra l’altro già certificate a valere sulle risorse Ue".
Quella della Regione, commenta Fasani, «è una bocciatura su tutta la linea di un progetto irresponsabile. Questa amministrazione paga la cocciutaggine di non aver voluto ascoltare le istanze dei cittadini e di chi, come il sottoscritto, ha chiesto di non modificare la soluzione originaria». Fasani non sembra avere dubbi sulla possibile beffa: «Il rischio è che il Comune debba restituire i soldi per il sottopasso di via Brescia».
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