L'ANALISI
25 Ottobre 2015 - 09:55
CREMONA - Teatro della clamorosa protesta dell’ottobre 2013, quando i militanti del comitato anti-sfratto e del centro sociale Dordoni avevano occupato tutto il palazzo a pugno sinistro alzato e a volti coperti con le maschere di Anonymous, ora l’edificio di edilizia residenziale pubblica all’angolo fra via Platina e via Aporti è stato completamente ristrutturato e i tutti i suoi undici appartamenti sarebbero pronti per essere abitati. Sarebbero... Condizionale d’obbligo perché, a dispetto della riqualificazione conclusa da ormai tre mesi, e con l’assegnazione già licenziata sulla base della graduatoria, gli alloggi restano vuoti. Inutilizzabili causa burocrazia.
Cosa sta accadendo lo spiega l’assessore comunale alla Casa, Andrea Virgilio: «E' un disguido burocratico tra le aziende competenti per gli allacci». Nello specifico, la società Gala spa, aggiudicataria di una selezione nazionale Consip (la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana) a cui la municipalità deve obbligatoriamente aderire, starebbe tardando nell’esecuzione delle commesse, non solo a Cremona, per un problema di congruità con la relativa stazione appaltante. «Per fortuna — chiarisce ulteriormente il quadro Virgilio — si tratta di nuclei che comunque hanno un tetto e che dovevano essere ricollocati. Certo, è un disagio. Anche per noi».
E infatti la municipalità sta valutando la possibilità, nel caso lo stallo non si sbloccasse positivamente nel giro di qualche giorno, di rivolgersi ad un’altra ditta. Provando così ad accelerare i tempi superando l’ostacolo. Burocratico.
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