L'ANALISI
07 Ottobre 2015 - 11:45
Un concerto alla Conchiglia di Pizzighettone
PIZZIGHETTONE — Non c’è amianto sui tetti de La Conchiglia e del centro pensionati. Lo annuncia, come una liberazione, il Comune. Che può evitare di chiudere le due strutture, come intimato ad agosto dal demanio che aveva posto come alternativa l’impegno di sottoporre le coperture di entrambi gli immobili alle analisi di degrado dell’amianto. Né l’una, né l’altro, quindi. Decisivo è stato lo studio fatto eseguire a proprie spese dai gestori di entrambi i locali: «Volevo una risposta definitiva — spiega Vittorio Spagnoli, titolare dello chalet La Conchiglia — e ho chiesto a una ditta specializzata di eseguire un sopralluogo per verificare la presenza o meno di asbesto nelle coperture. L’esito è stato negativo, e finalmente adesso abbiamo un documento che attesta, al di là delle chiacchiere, la totale assenza di amianto». Spagnoli coglie la palla al balzo per togliersi qualche sassolino: «Chi ha presentato l’esposto invocando il sopralluogo del Noe, l’ha firmato a nome di un mio familiare non più in vita. Un colpo basso, che mai mi sarei aspettato. Non so chi ne sia l’autore, ma sono contento di poter dimostrare che si trattava di insinuazioni prive di fondamento». Oltre a Spagnoli, un sospiro di sollievo lo tira anche il Comune. «Chi intima la chiusura di aree e strutture non tiene conto del territorio — osserva l’amministrazione — non capisce che danneggia il tessuto sociale ed economico locale. Da un lato gli imprenditori investono denaro in strutture ed iniziative per creare momenti di socialità, dall’altro i volontari del centro sociale pensionati offrono uno spazio dove incontrarsi e limitare l’isolazionismo degli anziani. Chiudere quelle strutture significava creare problemi tanto sociali quanto economici a tutti gli enti coinvolti». Nei giorni scorsi, sempre il Comune aveva contattato il Noe (nucleo dei carabinieri che si occupa dei reati ambientali) per avere la certezza che la zona in cui sono insediati la Conchiglia e il centro pensionati non facesse parte dei beni dell’ex Genio militare posti sotto sequestro un anno fa. I militari si sono limitati a confermare che i sigilli non comprendevano le due strutture, ma sull’eventuale presenza di amianto non si sono pronunciati. Ma una risposta chiara e definitiva al Comune è arrivata comunque, ed è contenuta nello studio commissionato da Spagnoli, eseguito da una ditta specializzata. Documento che dovrebbe salvaguardare l’attività di entrambi i locali, sia lo chalet utilizzato per la ricreazione estiva (ora chiuso), sia il ritrovo abituale degli anziani.
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