L'ANALISI
03 Ottobre 2015 - 18:44
Un impianto fotovoltaico (foto d'archivio)
CREMONA - La parziale coincidenza delle compagini societarie, i medesimi notai a redarre gli atti costitutivi delle società, l’utilizzo di analoghi modelli per l’ottenimento delle autorizzazioni previste dalla normativa in campo energetico. E ancora: stessi direttori dei lavori e progettisti incaricati per la realizzazione dei diversi siti energetici. Sono state queste anomalie ad aver insospettito la Guardia di finanza di Bari, che ha scoperto società operanti nel settore del fotovoltaico in apparenza non legate da alcun rapporto di affari ma in realtà, per l’accusa, riconducibili a Cpl Concordia, scoperchiando così una presunta frode nel meccanismo di accesso alla produzione di energia rinnovabile attraverso impianti di pannelli fotovoltaici, concentrati nel territorio di Turi e Noci, in provincia di Bari, riconducibili a 10 società con sedi in Emilia Romagna e in Lombardia, una a Cremona. Otto impianti fotovoltaici sono stati sottoposti a sequestro nel Barese e 14 persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Sono stati sequestrati conti correnti per 16 milioni.
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