L'ANALISI
02 Agosto 2015 - 17:44
Matteo Piloni segretario provinciale del Pd
CREMONA - Contro Matteo Piloni e con Roberto Galletti. Sì alla Cremona-Mantova e no, anche alla luce dello studio Leap, alla chiusura dell’inceneritore in tempi rapidi. Nuova puntata (probabilmente non l’ultima) nella saga del Partito democratico: a scriverla, stavolta, sono Carla Chiappani e Renato Fiamma, i ‘renziani del Pd’ che sono usciti dal gruppo nel Salone dei Quadri rimanendo all’interno del partito. “Il Pd, a Cremona, è diviso. Per noi non è una notizia. Mesi addietro, decidendo di fondare il gruppo consiliare "Con Renzi per Cremona", abbiamo inteso rendere pubblicamente manifesto il punto di vista di quanti, come noi,riconoscono nell'azione di governo del nostro segretario politico l'unico elemento coesivo di una forza che guardi per davvero alla modernizzazione dell'Italia ed al suo rinnovato ruolo propulsivo nella stagnazione democratica in cui si avvita da troppo tempo la costruzione europea. Ci siamo reiscritti regolarmente al Pd nel 2015 e, come è ovvio, abbiamo seguitato a versare la contribuzione mensile, cui sono tenuti tutti i suoi amministratori”, dicono, in una nota, Chiappani e Fiamma. Abbiamo sostenuto Galletti al congresso cittadino e di sicuro non ce ne rammarichiamo.Abbiamo risposto avverso le temerarie diffide di Piloni all'utilizzo del nome del nostro presidente del Consiglio, e non ci pentiamo nemmeno di questo. Trascorsi diversi mesi,la stessa temerarietà da noi contestata al segretario provinciale continua ad esplicarsi nelle sue improbabili encicliche”.
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