L'ANALISI
10 Luglio 2015 - 18:42
Un momento del collegamento on line
CREMONA - Per quindici volte in quattro anni, ha dovuto inviare al tribunale di Trapani lo stesso certificato medico con il quale si attestava che per motivi di salute, lei non poteva saltare su un aereo, affrontare un viaggio di oltre un’ora, raggiungere il palazzo di giustizia e testimoniare nel processo a carico del ladro che ben nove anni fa, nel 2006, in negozio le rubò il portafoglio con dentro il contante e il libretto degli assegni. A risolvere il problema dell’anziana Cesarina ci ha pensato il giudice Pierpaolo Beluzzi, il magistrato con il ‘pallino’ dell’informatica, ideatore prima del fascicolo processuale digitale, poi dell’udienza on-line. Alle 9,30 di venerdì 10 luglio, a Cremona, nell’ufficio del magistrato l’anziana Cesarina è stata messa in collegamento con l’aula di giustizia di Trapani e ha testimoniato al processo via Lync, «sistema Microsoft che collega tutti gli uffici giudicanti di Italia e disponibile nella intranet di giustizia», ha spiegato il magistrato. Un clic e in un quarto d’ora Cesarina ha risolto una 'situazione paradossale' che andava avanti dal 2011, l’anno in cui le è arrivata la prima citazione a comparire al processo e lei ha inviato il certificato medico. Due mesi dopo, nuova citazione a comparire, nuovo certificato medico. E’ andata avanti così per quindici volte. Poi tre, quattro mesi fa, Albino, marito di Cesarina, navigando su Internet ha trovato la soluzione del problema. «Ho scoperto che a Cremona con il giudice Beluzzi c’era la possibilità di collegarsi on-line». In questi anni, infatti, il giudice Beluzzi ha utilizzato in svariati suoi processi il collegamento on-line, soprattutto per sentire testimoni sparsi per l’Italia, evitando loro i costi dei trasferimenti, abbattendo i tempi e i costi della giustizia. «Tre, quattro mesi fa, ci siamo recati in cancelleria e abbiamo spiegato il nostro problema, dicendo ‘Noi siamo informati che il giudice Beluzzi fa queste cose’ — ha raccontato Cesarina —. Il giudice mi ha poi contattato al telefono e scherzando mi ha detto ‘E’ lei la signora che a tutti i costi vuole andare a Trapani?’. Il giudice mi ha detto che avrebbe contattato il tribunale di Trapani. Mi ha sempre telefonato, tenendomi al corrente dei vari passaggi». Venerdi 10 luglio l’epilogo. «Ero in una situazione paradossale. Mio marito ed io vorremmo ringraziare il giudice Beluzzi per la sua estrema gentilezza e cortesia. E’ una persona affabilissima».
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