L'ANALISI
02 Luglio 2015 - 17:01
Una delle pergamene rubate e recuperate
CREMONA - Sette indagati con ipotesi di reato di riciclaggio, ricettazione, furto aggravato e acquisto di cose di sospetta provenienza. E' il primo importante risultato di dell'indagine condotta dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Monza - coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cremona, con il supporto dell’Archivio di Stato di Cremona - che ha preso le mosse nei primi di febbraio in seguito al furto di 513 pergamene custodite nell'archivio parrocchiale della chiesa di sant'Agata.
Dei preziosi documenti, risalenti ad un periodo compreso tra l’XI e il XVI secolo, ne sono stati recuperati 277, localizzate presso un restauratore ed una abitazione in provincia di Cremona, nonché in abitazioni private delle province di Mantova e Milano. I beni recuperati, di notevole interesse storico, sono stimati in due milioni di euro.
Le indagini – tuttora in corso – hanno consentito di acclarare che i beni culturali erano stati acquistati dagli utenti finali, direttamente dall’autore del furto o nei mercatini settimanali itineranti nelle province di Cremona e Mantova. Ai sette indagati, pensionati e antiquari residenti nelle province di Bergamo, Cremona e Mantova, sono contestati, a vario titolo, le ipotesi di reato di riciclaggio, ricettazione, furto aggravato ed acquisto di cose di sospetta provenienza.
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