L'ANALISI
18 Giugno 2015 - 18:46
I black bloc in assetto da guerriglia lo scorso 24 gennaio
CREMONA - Resta nel carcere di Canton Mombello Mauro Renica,il bresciano di 30 anni arrestato all’alba dell’11 giugno scorso nell’ambito delle indagini sulle devastazioni durante il corteo nazionale antifascista del 24 gennaio scorso. Per l’accusa Renica accese e lanciò un fumogeno contro i poliziotti, dando, così, il segnale di attacco. Il gip, Letizia Platè, non ha accolto l’istanza di arresti domiciliari avanzata dal difensore Stefania Amato per il proprio assistito che all’interrogatorio di garanzia si era avvalso della facoltà di non rispondere. E resta nel carcere alle Dozze di Bologna anche Matteo Maria Pascariello, il bolognese residente a Lecce, per il quale, però, il difensore Francesco Calabro non aveva chiesto la revoca della misura. A differenza di Renica, nell’interrogatorio di garanzia del 15 giugno scorso, Pascariello aveva ammesso di aver partecipato al corteo, ma aveva negato la premeditazione nelle devastazioni di tre banche e del comando dei vigili, in piazza Libertà.
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