L'ANALISI
18 Giugno 2015 - 11:52
Un auto della guardia di finanza
CREMONA - Al termine di un’attività di indagine durata oltre un anno, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria hanno constatato l’indebita percezione dell’indennità di accompagnamento da parte di numerosi soggetti residenti in città ed in provincia. In particolare, molto numerosi si sono rivelati gli episodi nei quali i soggetti titolari di indennità assistenziale, ricoverati presso strutture ospedaliere, e quindi a titolo gratuito, omettevano di comunicare tale circostanza all’I.N.P.S. evitando così la temporanea sospensione del beneficio. Nell’ambito degli accertamenti sono stati inoltre individuati alcuni casi particolari, ad esempio stranieri che a vario titolo continuavano a percepire benefici previdenziali pur avendo fatto rientro da anni nel Paese d’origine oppure dipendenti pubblici che avevano attestato all’Amministrazione di appartenenza falsi presupposti al fine di usufruire illegittimamente dei congedi e permessi retribuiti (legge 104/92). 378 sono state le persone nei cui confronti sono stati accertati tali illeciti, per un totale di oltre € 360.000,00 accertati di somme indebitamente erogate. All’Autorità Giudiziaria sono stati segnalati alcuni casi più gravi, nei quali i soggetti si sono resi responsabili di reati che vanno dalla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.), all’indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316 ter - primo comma - c.p.), alla falsità ideologica (art. 483 c.p.) e all’uso di atto falso (art. 489 c.p.). In particolare, i finanzieri hanno anche scoperto che due fratelli di origine nord africana, da anni residenti nella provincia di Cremona, E.S.Y. (40 anni) e E.S.N.M. (38 anni), hanno continuato a percepire sino a tutto il mese di aprile del 2013 le indennità e i benefeci previdenziali, per un ammontare di oltre 21.000,00 Euro, spettanti ad un loro congiunto che però era deceduto nel Paese di origine a marzo del 2011. Quest’ultima circostanza è stata accertata grazie alla collaborazione dell’Interpol. Nel corso delle indagini i due fratelli, vistisi scoperti, si sono anche procurati un falso certificato di morte che è stato presentato alle autorità italiane allo scopo di depistare gli investigatori e dimostrare che il congiunto era deceduto nel 2013. Entrambi segnalati alla Procura della Repubblica di Cremona, su disposizione della stessa, a garanzia del credito erariale, le Fiamme Gialle hanno eseguito il sequestro preventivo, in funzione della confisca “per equivalente”, di circa € 21.000,00 in contanti, quale profitto del reato, rinvenuti su tre conti correnti bancari, carte prepagate e presso l’abitazione degli stessi. Vi sono poi altri casi clamorosi, quali il nordafricano che, pur avendo trasferito il proprio nucleo familiare nel Regno Unito, aveva falsamente attestato la frequenza del figlio minore in un istituto scolastico cremonese, riscuotendo indebitamente l’indennità di frequenza, ovvero dell’ucraino che aveva fatto rientro nel Paese di origine pur continuando a mantenere la residenza anagrafica in Italia, al fine di percepire, anche in questo caso illecitamente, l’indennità d’accompagnamento. Tutti i soggetti sono stati segnalati all’INPS, che procederà al recupero delle indennità indebitamente concesse, ed alla Corte dei Conti - Sezione Giurisdizionale di Milano per l’eventuale ipotesi di danno erariale.
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