L'ANALISI
18 Giugno 2015 - 08:06
La Casa dell'Accoglienza di viale Trento e Trieste
CREMONA - Blitz dei carabinieri, nella mattina di mercoledì 17 giugno, alla Casa dell’Accoglienza: erano le dieci e un’ora dopo gli stessi militari sono usciti dalla struttura della Caritas con uno straniero, giovane ed ospite del polo da qualche tempo, in stato di arresto. Il riserbo su quanto accaduto è massimo ma, stando ad indiscrezioni, l’accusa di cui l’immigrato deve rispondere è ‘detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio’: nella sua stanza, perquisita, sarebbe stato trovato hashisc. Un quantitativo minimo, si sussurra. Ma sufficiente a legittimare il provvedimento cautelativo restrittivo perché, sempre secondo quanto filtra, a carico del nord-africano sarebbero stati accumulati elementi in precedenza: in sostanza, gli inquirenti sarebbero intervenuti a colpo sicuro, andando solo ed esclusivamente nell’alloggio dell’extracee poi finito nei guai e non in altri, perché lo seguivano da qualche giorno, insospettiti dai suoi movimenti dentro e fuori il palazzo di via Sant’Antonio del Fuoco, dai suoi frequenti contatti con giovani e, in particolare, studenti all’uscita dai vicini poli scolastici e, infine, dal fatto che lo stesso sarebbe stato sorpreso, più di una volta, con qualche pezzo di ‘fumo’, in quantità da semplice assuntore. Mercoledì mattina, la svolta. L’inchiesta, di cui è stata informata la procura della Repubblica, sarebbe arrivata anche grazie all’utilizzo di telecamere.
***AGGIORNAMENTO
Il cittadino ghanese A.K. (nato in Ghana nel 1986 e domiciliato presso la Casa dell'Accoglienza) è stato processato per direttissima e condannato a 8 mesi di reclusione e 2.000 euro di multa con pena sospesa e confisca della droga e di 5 telefoni smartphone sequestrati.
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