L'ANALISI
11 Giugno 2015 - 18:24
L'immagine di Aioub Babassi col cartello
CREMONA - In carcere c’era finito il 30 marzo con l’accusa di devastazione e saccheggio, inchiodato dai filmati delle telecamere che il 24 gennaio scorso, durante la manifestazione nazionale antifascista, lo avevano ripreso mentre con un cartello stradale divelto dalla strada, in via Dante spaccava le vetrine di due banche: la Bcc e la Cariparma. Da sabato 6 giugno Aioub Babassi, 21 anni, bresciano, operaio e dj che ha frequentato in un paio di occasioni il centro sociale Kavarna, è agli arresti domiciliari nella casa dei genitori a Marone (lago d’Iseo). Così ha deciso il gip, Letizia Platè, all’esito dell’interrogatorio chiesto dal giovane attraverso l’avvocato Michele Coccia, di Bergamo. E nel corso dell’interrogatorio, «di fronte all’evidenza dei filmati», come ha detto il difensore, Babassi ha confermato di essere lui quello ritratto nei fotogrammi. Ha dunque cambiato idea il 21enne che dopo l’arresto, si era avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia del 2 aprile scorso.
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