L'ANALISI
08 Giugno 2015 - 15:38
CREMONA - Ancora il carcere di Cremona al centro delle cronache per il continuo ripetersi di eventi critici nella struttura detentiva di via Palosca. Domenica 7 giugno un poliziotto penitenziario in servizio è stato aggredito da un detenuto straniero, già protagonista nel passato di ferimenti e colluttazioni. Dura la protesta del Sappe, Sindacato autonomo polizia penitenziaria SAPPE, che torna a sollecitare l’avvicendamento del direttore e del comandante del reparto del carcere.
“Si è verificata l’ennesima aggressione nei confronti del personale del corpo di polizia penitenziaria. Un detenuto straniero, responsabile in poco tempo di altre aggressioni al personale di polizia penitenziaria, ha colpito e ferito, senza alcun ragionevole motivo, l’agente di servizio nella sezione detentiva. E' solo grazie all'ausilio di altri colleghi che si è riusciti a contenere il detenuto e a evitare ulteriori complicazioni per la sicurezza e l’ordine interni. Al poliziotto colpito va la nostra vicinanza e solidarietà, ma mi chiedo cosa si aspetta ancora a dare per intervenire sui vertici amministrativi e di polizia del carcere di Cremona, primi responsabili di una organizzazione del lavoro fallimentare e di livelli di sicurezza al di sotto del minimo”, denuncia il segretario generale del Sappe Donato Capece.
Il Sappe rinnova al ministro della Giustizia Orlando e ai vertici dell’Amministrazione centrale la richiesta “di disporre una ispezione nel carcere di via Palosca, dove nonostante il costante ripetersi di eventi critici – come aggressioni, tentati suicidi, atti di autolesionismo, ferimenti, risse, colluttazioni, incendi – non si adotta alcun provvedimento concreto per ricondurre l’istituto a condizioni minime di sicurezza per chi ci lavora in prima linea, ossia i poliziotti penitenziari. Non è un caso, evidentemente, se il detenuto straniero che ha aggredito il nostro agente è la terza volta che commetteva atti violenti di questo tipo: probabilmente non vi è stata alcuna efficace sanzione disciplinare per quel che aveva fatto prima….”.
Ma Capece chiede anche di “dotare le donne e gli uomini della polizia penitenziaria di strumenti di tutela efficaci, come può essere lo spray anti aggressione già assegnato a polizia e carabinieri. Cosa si aspetta ad assumere adeguati provvedimenti per garantire la sicurezza e la stessa incolumità fisica degli agenti di polizia penitenziaria che lavorano in carcere?”. E denuncia: “Le responsabilità di direttore e comandante per quel che da mesi avviene in carcere a Cremona mi sembrano così palesi ed evidente che mi sorprende come l’Amministrazione penitenziaria non adotti adeguati provvedimenti, come il trasferimento di entrambi in altre sedi”.
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