L'ANALISI
29 Maggio 2015 - 10:51
I rappresentanti delle associazioni
CREMONA - Il nuovo piano della sosta e della mobilità, proposto dalla giunta, è ‘caduto’ sotto i colpi, durissimi, di commercianti ed artigiani che giovedì 28 maggio in sala Maffei hanno partecipato, in verità non troppo numerosi, all’incontro promosso dalle associazioni di categoria: Confcommercio, Botteghe del Centro, Confesercenti, Cna, Confartigianato e Asvicom. Hanno subito indicato, con il presidente di Confesercenti Giuseppe Bini al microfono a nome di tutti, il carattere ‘consultivo’ dell’iniziativa. Hanno quindi spiegato in dettaglio il piano: più posti auto a rotazione, Ztl chiusa di giorno e aperta di notte, corso Mazzini e largo Boccaccino pedonalizzati, rigenerazione e tariffe agevolate. Ha alzato gli scudi Ascom. Proposta chiara: «Vietato chiudere il corridoio centrale della Ztl, da piazza Roma a via Verdi: è vitale per le imprese e deve restare percorribile». Parola ai presenti. Hanno smontato un piano che, a giudizio di Carlo Vittori, è «una volgare presa per i fondelli nei confronti di chi paga le tasse, dà lavoro ai dipendenti e offre accoglienza ai turisti che sono sempre più rari». Tra le cose da fare subito, ha aggiunto Patrizia Signorini, c’è la segnaletica, «ora praticamente inesistente, con persone che non sanno come arrivare in centro». Durissimo Roberto Maldotti: «In centro non viene più nessuno, quando piove c’è il deserto: se il sindaco Galimberti e l’assessore Manfredini avessero un parente che ha un negozio, forse capirebbero. Per i sei mesi dell’Expo, perché non lasciare aperte via Manzoni, via Verdi e via Monteverdi 24 ore su 24?». Mugugni nei confronti del ‘silenzio’ delle associazioni, ma i presidenti hanno ribadito che la parola spettava agli operatori. Come è avvenuto.
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