L'ANALISI
26 Maggio 2015 - 15:08
Una pattuglia dei carabinieri
GADESCO — Una villetta a schiera ben tenuta, tinteggiata di giallo, con balconcino, siepe d’alloro e gazebo nel giardinetto, in un quartiere quasi isolato a ridosso della campagna che circonda il tranquillissimo San Marino: è lì, nella frazione di Gadesco Pieve Delmona, che ieri mattina all’alba hanno fatto irruzione i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza). Blitz a colpo sicuro, dopo settimane di indagini. E infatti, con in appoggio i colleghi della stazione di Vescovato competenti per territorio, gli inquirenti hanno trovato quel che pensavano di trovare: una ‘raffineria’ della cocaina, un vero e proprio laboratorio dotato di tutte le attrezzature necessarie in cui, secondo le risultanze investigative accumulate, sarebbe stata tagliata e raffinata coca. Col sospetto che lo si facesse per conto della ‘ndrangheta. E’ stato sequestrato tutto: i locali al primo piano con box adibiti a polo di produzione, due etti di ‘neve’ pronta per essere immessa sul mercato, chili di additivi chimici e sostanza da taglio, bilancini e strumenti per il confezionamento. E chi ne aveva la disponibilità è stato arrestato: si tratta di due fratelli, Ercole e Antonio Salerno, entrambi originari di Cutro e tutti e due residenti nella palazzina ora circondata dalle fettucce bianco-rosse dell’Arma. Il primo, classe 1961, era già noto alle forze di polizia; ma il secondo, 47enne, non solo è incensurato, è anche un insospettabile professore di matematica e scienze, in organico alla media di Pieve San Giacomo.
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