L'ANALISI
26 Maggio 2015 - 12:05
Un momento del palio delle contrade di Persico Dosimo
PERSICO DOSIMO — E’ la contrada dei Manna ad aggiudicarsi il palio della prima edizione della rievocazione storica, incentrata sulla visita dei marchesi Trecchi alla frazione di Quistro nel 1816. Tantissime persone (all’incirca 1.500) hanno assistito a questo straordinario evento inserito fra le iniziative ‘Give me five’, progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo e della coop sociale ‘L’Umana Avventura’. La rievocazione è stata messa a punto sotto la supervisione degli operatori della coop ‘Il Cerchio’, che ha collaborato col Comune, i volontari del paese, la parrocchia, le sarte dell’associazione Alveare, le scuole, l’Auser e il coro ‘Voci della nostra terra’. Il pomeriggio è iniziato con la sfilata del corteo partito dalla chiesa di Quistro: in testa i tamburi e gli sbandieratori di Isola Dovarese, seguiti dai bambini di prima elementare vestiti d’epoca, dai marchesi impersonificati da Erica Maffezzoni e Diego Maianti, le damigelle, il coro, i bambini e le insegnanti di seconda e terza elementare. Appena giunti alla Cascina Corte Grande, allestita per l’occasione, la rievocazione si è aperta con uno spettacolo degli sbandieratori, la consegna dei doni e di un libro da parte dei bambini di terza elementare ai marchesi, uno spettacolo di giocoleria ad opera della quarta elementare e una sfida tra i bambini di quinta e delle medie delle diverse contrade. Infine si sono disputati i giochi veri e propri che hanno visto gareggiare le quattro contrade: quella dei Magio, quella dei Gerenzani, quella dei Trecchi e quella dei Manna Roncadelli. Tiro alla fune, corsa nei sacchi, tiro al bersaglio e bandiera, solo al termine di queste sfide è stato assegnato il palio alla contrada dei Manna che ha ottenuto il maggior punteggio finale. «E’ stata una soddisfazione — spiegano il sindaco Fabrizio Superti ed il suo vice Monica Zelioli — vedere l’entusiasmo della gente crescere di giorno in giorno. Un ringraziamento speciale a Susanna, Giulia, alle sarte, alle pittrici, ai coordinatori e coordinatrici dei rioni, alle associazioni di volontariato, alle scuole, agli oratori, al coro, ai commercianti, alle parrucchiere, ai ragazzi e alle famiglie che con impegno hanno aiutato nell’organizzazione e nell’abbellimento dei nostri paesi».
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