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CREMONA

Detenuto dà fuoco alla cella, cinque agenti intossicati

Tensione senza fine nel penitenziario, nuova denuncia del Sappe

Francesco Pavesi

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fpavesi@cremonaonline.it

20 Aprile 2015 - 21:26

Detenuto dà fuoco alla cella, cinque agenti intossicati

CREMONA - Sembra davvero non avere fine la spirale di tensione e violenza che caratterizza ormai da mesi il carcere di Cremona, da tempo al centro di eventi critici e delle critiche sindacali del Sappe, l’organizzazione più rappresentativa dei baschi azzurri.

 

«Questa mattina (lunedì 20 aprile, ndr) — si legge nella nota diffusa dal segretario generale del Sappe, Donato Capece — un detenuto straniero si è ferito. Il tempestivo intervento degli agenti di servizio ha impedito che la situazione degenerasse. A seguire si sono rese necessarie le cure dell’uomo presso l’infermeria, ma non è finita lì. Lo stesso detenuto, rientrato in cella, ha dato fuoco a quel che aveva nella sua camera detentiva. Poteva essere una strage. Fiamme e fumo hanno invaso la cella e la sezione, ma proprio il tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari ha scongiurato conseguenze drammatiche. Il fumo era denso e pericoloso, tale da determinare anche grida di allarme da parte degli altri detenuti, e i poliziotti sono stati eroici nel loro comportamento. Si è reso necessario far evacuare la sezione detentiva. Cinque poliziotti sono rimasti intossicati e sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere. Poteva essere una tragedia, sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di servizio nel Reparto e dal successivo supporto dei loro colleghi. Sono stati momenti di grande tensione. Sono stati bravi i poliziotti a intervenire tempestivamente, con professionalità, capacità e competenza».

 

Secondo Capece, «questo gravissimo episodio è sintomatico di una tensione detentiva che noi denunciamo da tempo. Da mesi segnaliamo le criticità interne al carcere, dove evidentemente la situazione sembra sfuggire di mano a direttore e comandante del reparto di polizia penitenziaria, che evidentemente hanno improntato una organizzazione del lavoro e una quotidianità penitenziaria fallimentare sotto il punto di vista della sicurezza e della rieducazione trattamentale».

 

Il Sappe torna così a chiedere, «nell’indifferenza dell’amministrazione penitenziaria, una ispezione ministeriale e l’allontanamento da Cremona di direttore e comandante della polizia penitenziaria». Nel 2014 — ricorda Capece — nella casa circondariale di Cremona si è registrato un numero di atti di autolesionismo (120) maggiore di quelli del penitenziario di Milano San Vittore (46), che però ha quasi il triplo dei detenuti. «Le responsabilità di direttore e comandante per quel che da mesi avviene in carcere a Cremona mi sembrano palesi e mi sorprende — conclude Capece — che l’amministrazione penitenziaria non adotti adeguati provvedimenti».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA DI TESTI E FOTO

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Commenti all'articolo

  • Moroni

    21 Aprile 2015 - 21:49

    Mi chiedo se la nostra classe politica si rende conto dove stanno portando il nostro e ripeto nostro paese. secondo me vivono sulla Luna

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  • themitch

    21 Aprile 2015 - 06:46

    Ma com'è possibile che i detenuti facciano ciò che vogliono? Mandiamo nelle loro galere i detenuti stranieri invece di mantenerli a sbafo. Se Bruxelles contesta le nostre carceri mandiamo i detenuti a Bruxelles. Una volta dicevano: so bote do a do fin a quando li diventa dispari, questa sarebbe la cura migliore. Viva l'Italia, viva la Liberazione quella vera dei nostri cari Partigiani.

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