L'ANALISI
CREMONA
07 Aprile 2015 - 18:43
CREMONA - Giovedì scorso, davanti al gip Letizia Platè si era avvalso della facoltà di non rispondere e, quindi, non aveva mostrato segni di ‘ravvedimento’ «alla luce della gravità del fatto» Aioub Babassi, il bresciano di 20 anni, operaio e dj residente a Marone, sul lago d’Iseo, arrestato una settimana fa con l’ipotesi di accusa di devastazione e saccheggio durante il corteo nazionale antifascista del 24 gennaio scorso.
«Non vi sono indici di una volontà di resipiscenza o spiegazioni alternative». Lo scrive il gip Platè nel provvedimento con cui sabato scorso ha respinto l’istanza del difensore, Raffaella Parisi, di revocare la misura del carcere e di mandare agli arresti domiciliari o comunque di applicare una misura meno afflittiva nei confronti del giovane che al centro sociale Kavarna ha detto, attraverso dichiarazioni spontanee, di esserci andato due sole volte e di essere un appassionato di musica tecno. Passione che lo ha fatto diventare amico di Mattia Croce, suo coetaneo di Cremona, dj al Kavarna, finito in carcere con lui una settimana fa. Intanto, si attende la decisione sull’istanza presentata dall’avvocato Marilena Gigliotti, che per Croce ha chiesto gli arresti domiciliari o comunque una misura meno afflittiva del carcere.
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