L'ANALISI
02 Aprile 2015 - 10:38
L'arrivo al carcere di Cremona del gip Platè
CREMONA - Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, ma hanno rilasciato dichiarazioni spontanee, Mattia Croce e Aioub Babassi, i due giovani non ancora ventunenni che sono stati arrestati per i disordini accaduti durante la manifestazione nazionale antifascista ('mai formalmente autorizzata') del 24 gennaio scorso e sentiti (giovedì 2 aprile) nel carcere di Cremona dal gip Letizia Platè per l'interrogatorio di garanzia.
L'accusa è di devastazione e saccheggio. Croce, residente a Cremona, e Babassi, residente a Marone (lago di Iseo, Brescia) sono accusati, in particolare, di aver devastato due banche in via Dante: la Bcc e la Cariparma. Il solo Croce anche dell'assalto al comando della polizia locale. Il cremonese è assistito dall'avvocato Marilena Gigliotti, il bresciano dall'avvocato Raffaella Parisi.
L'avvocato Gigliotti ha fatto sapere "Mattia ha chiesto scusa e spcificamente alla città di Cremona. Ha detto di essersi trovato in una cosa tanto più grande di lui. Non sa come sia potuto accadere. Non ha ideologie politiche. Fa il dj al centro sociale Kavarna, suona la tecno e gli interessa solo la musica". Il legale del cremonese presenterà al gip istanza per gli arresti domiciliari a casa del padre.
L'avvocato Parisi ha riportato che Babassi "è stato coinvolto nella situazione ed è dispiaciuto del'accaduto. Coinvolto, nel senso di essersi trovato nella bolgia. Fa l'operaio e anch'egli è dj. E' andato solo due volte al Kavarna. Ha la fidanzata a Cremona e non persegue nessun tipo di ideologia. Lo accomuna, con Croce, la passione per la musica per la musica tecno". Il legale ha già chiesto al gip di rimettere il giovane in libertà e, in subordine, i domiciliari presso la casa dei genitori a Marone (Brescia).
Nel frattempo, nella serata di mercoledì 1 aprile, il Csa Dordoni ha postato su Facebook un video di solidarietà nei confronti dei due antagonisti arrestati. Nel filmato si vedono fuochi d'artificio fatti brillare vicino al carcere di Cremona.
E sempre sulla pagina Facebook del Csa Dordoni viene comunicato l'oscuramento del sito del tribunale di Cremona da parte di Anonymous, sempre in solidarietà ai giovani finiti in manette
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