L'ANALISI
24 Marzo 2015 - 11:33
CREMONA - Un detenuto ha ingerito candeggina nella notte tra lunedì 23 e martedì 24 marzo, sabato scorso un altro carcerato si è procurato lesioni sul corpo e un terzo si è intossicato trangugiando psico-farmaci. Sembra senza fine l’ingovernabilità e l’invivibilità del carcere di Cremona, da giorni al centro delle critiche del Sappe (Sindacato della polizia penitenziaria), per la continua riproposizione di eventi critici tra le sbarre della struttura detentiva di via Palosca.
“Quel che accade ogni giorno nel carcere di Cremona è sintomatico di una ingovernabilità e di una disorganizzazione da parte del direttore del carcere e del Comandante del Reparto di Polizia Penitenziaria rispetto alle quali l’Amministrazione della Giustizia regionale e nazionale non possono continuare a restare inerti ma devono quanto prima avvicendarli con altri dirigenti e funzionari evidentemente più stimolati professionalmente” commenta il segretario generale Donato Capece.
“Non si può continuare cosi. Questa notte un detenuto ha ingerito candeggina, sabato un altro si è lesionato il corpo, un terzo si è intossicato trangugiando psico-farmaci. In più, un altro ristretto è stato colpito da infarto. Come si può lavorare in queste condizioni, con picchi di stress pazzeschi e il serio rischio di subire in prima persona queste forme di follia detentiva da parte di alcuni detenuti? E perché succedono tutte queste cose a Cremona? Possibile che qui, dove ci sono 417 detenuti, meno della metà di quelli presenti a San Vittore a Milano (965) ed un terzo di quelli ristretti a Opera (1.271), ci sono stati nel 2014 più episodi di autolesionismo (120) che nei due penitenziari milanesi (46 a San Vittore, 35 a Opera)? Come mai a Cremona 17 detenuti hanno tentato il suicidio nel 2014 rispetto ai 4 di Opera ed ai 14 di San Vittore, con un numero di presenze nettamente superiore? E allora che senso ha dire che tutto va bene, quasi che il SAPPE fosse visionario, arrivando a minacciare ritorsioni ai nostri sindacalisti che ci raccontano quel che succede tra le quattro mura del carcere di via Palosca? Serve altro. Sarebbe ora di cambiare direttore e comandante a Cremona”.
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