L'ANALISI
27 Febbraio 2015 - 20:09
CREMONA - "Chi semina vento raccoglie tempesta". Parole degli esponenti del centro sociale Dordoni in seguito alla riapertura delle sede di Casa Pound in via Geromini.
"Abbiamo aspettato diversi giorni - si legge in una nota firmata le compagne e i compagni del Csa Dordoni - in attesa di leggere una presa di posizione da parte del sindaco e della giunta dopo le tante parole spese in consiglio comunale con dichiarazioni quali 'Cremona è una città antifascista', 'I fascisti in città non sono tollerati' e di nuovo 'Non ci sarà più spazio per i fascisti'. Il sindaco e la giunta, però, tacciono ancora sulla riapertura provocatoria della stessa sede che da più di un anno è in mano ai fascisti che si sono resi responsabili di diverse aggressioni, l'ultima al centro sociale Dordoni mandando in coma Emilio a colpi di spranga".
Poi un attacco diretto. "Con questo voluto silenzio, preceduto dalle dichiarazioni fatte pubblicamente e nei consigli comunali, è chiaro come sindaco e giunta siano conniventi con i fascisti di Casa Pound".
Gli esponenti del Dordoni si rivolgono anche a questore e prefetto. Con parole dure. "Cosa ne è stato dell’ affermazione del questore sulla chiusura della sede fascista tanto sbandierata qualche giorno prima del Corteo nazionale Antifascista del 24 Gennaio? 'La sede è in vendita e la caparra è stata restituita', aveva pubblicamente affermato. La promessa fatta dal prefetto direttamente alla moglie di Emilio (ahi noi prevedibilmente vana) che la sede di Casa Pound sarebbe stata definitivamente chiusa cosa è stata se non l'ennesimo tentativo di depotenziare la manifestazione nazionale di sabato 24 Gennaio? Che peso e credibilità possono avere ora tutte queste parole in seguito alla riapertura, nè pubblicizzata nè preannunciata, di una sede fascista circondata da diversi blindati"?
"E quasi tutte quelle associazioni che si sono autodefinite espressione dell’antifascismo democratico, che hanno pretestuosamente demonizzato il corteo nazionale sbandierando un'ipotetica vittoria (la fantomatica chiusura definitiva della sede cittadina di Casa Pound prima dell'inizio della manifestazione) non hanno niente da dichiarare ora che l’inaffidabilità e la connivenza coi fascisti delle loro tanto care istituzioni è chiara"?
Parole forti anche in merito al corteo del 24 gennaio. "Allora l’obbiettivo che si è posto il corteo del 24 gennaio non era poi così surreale: tentare, in primis, di raggiungere la sede per chiuderla. In secondo luogo mandare un segnale forte e chiaro ai fascisti, alla questura e alla prefettura: non saranno più tollerate vigliacche azioni squadriste in città, non sarà più tollerata la presenza dei fascisti a Cremona. Chi semina vento raccoglie tempesta".
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