L'ANALISI
22 Gennaio 2015 - 18:19
Alessandro e Leopoldo al Csa Dordoni di Cremona
CREMONA - "Sarà un corteo partecipato. Molto determinato. Aperto a tutti i modi di esprimere l'antifascismo. Saranno presenti varie associazioni, come accaduto lunedì sera. Sarà una manifestazione per Emilio e contro il fascismo. Non riguarderà soltanto Cremona ma tutta Italia. L'antifascismo appartiene a tutti. Vogliamo che quell'associazione chiuda".
Alessandro e Leopoldo, i due esponenti del Centro sociale autogestito Dordoni, sono andati diritti al sodo nella conferenza stampa con la quale, giovedì 22 gennaio, hanno ripercorso i fatti di domenica scorsa (scontri con esponenti di Casapound), parlato del loro compagno in coma all'ospedale e presentato la manifestazione che sabato 24 gennaio pomeriggio, alle 15, partirà da via Mantova, attraverserà tutto il centro per poi chiudersi davanti allo stesso centro sociale.
Al termine dell'incontro con i cronisti, i due antagonisti hanno incontrato l'onorevole Franco Bordo (Sel) e il portavoce provinciale di quel partito, Gabriele Piazzoni.
I due autonomi, spiegando le loro ragioni, si sono espressi in questi termini: "Noi non abbiamo provocato nessuno. Non lo facciamo mai. Ma al momento ci risultano quattro nostri compagni indagati per lesioni e rissa aggravata e un solo indagato, invece, tra i fascisti, per il mancato rispetto del Daspo. In relazione all'attacco al nostro spazio sociale, le altre accuse, inclusa quella di lesioni gravissime, sono contro ignoti. Che sia indagato soltanto chi è intervenuto per salvare Emilio e il nostro spazio sociale è intollerabile. Dieci fascisti hanno attaccato il centro sociale con spranghe, bottiglie e cinghie. I compagni sono usciti per rispondere all'attacco ma a un tratto altri quaranta fascisti, arrivati da Brescia, Parma e Piacenza, giunti da un Bar qui vicino, si sono uniti agli altri”.
Sempre nel pomeriggio di giovedì 22 gennaio, infine, è arrivato il bollettino medico riportante le condizioni di Emilio. I parametri vitali del 50enne "rimangono stabili e la prognosi riservata".
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