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CASALMAGGIORE

In Duomo la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato

Domenica 18 gennaio con il vescovo Lafranconi

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

14 Gennaio 2015 - 12:11

In Duomo la Giornata mondiale del migrante  e del rifugiato

Il Duomo di Casalmaggiore

CASALMAGGIORE - Domenica 18 gennaio ricorre la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. “Chiesa senza frontiere. Madre di tutti” lo slogan scelto per l’edizione 2015, a un secolo dalla prima celebrazione, avvenuta nell’aprile del 1915.

A livello diocesano la Giornata sarà celebrata a Casalmaggiore dove, alle 15.30, nel Duomo di S. Stefano, il vescovo Dante Lafranconi presiederà l’Eucaristia, cui sono particolarmente invitati gli immigrati cattolici.

La scelta dell’Ufficio diocesano Migrantes, diretto da don Antonio Pezzetti, di celebrare questa Giornata a Casalmaggiore è stata dettata da due anniversari da poco trascorsi: i 25 anni della Casa dell’Accoglienza di Casalmaggiore e i 5 anni della morte del suo fondatore, don Paolo Antonini.

La Casa dell’Accoglienza casalasca, oggi gestita dalla Caritas Diocesana, ha le proprie origini nel 1989, quando mons. Antonini (parroco di S. Stefano dal 1978 al ’97) decise di destinare l’ex collegio “Don Bosco” a luogo di accoglienza degli immigrati.

Il 29 marzo 2003, con il nuovo parroco don Alberto Franzini, il vescovo Lafranconi ha benedetto i locali della nuova "Casa di accoglienza San Giovanni Bosco". Da allora la struttura, gestita dalla Caritas diocesana attraverso il direttore Ludovico Gardani, è diventata punto di riferimento per l’intero territorio. Oltre all’accoglienza degli immigrati, cerca di rispondere alle situazioni di necessità del circondario: vi sono alcune stanze per l'accoglienza temporanea degli stranieri e un nucleo di mini-alloggi per anziani in difficoltà, ragazze madri, donne abbandonate con figli a carico o giovani a rischio di devianza sociale. La capienza complessiva è di 25 posti. Servizi ai quali si affianca anche il prezioso lavoro del Centro d’ascolto.

«A dare impulso a tutto questo fu don Antonini – ricorda don Pezzetti – che quando lasciò la parrocchia decise di ritirarsi proprio alla Casa dell’accoglienza per continuare il lavoro iniziato negli anni precedenti».

Mons. Antonini, classe 1921, originario di Fossa Caprara, fu parroco di S. Stefano dal 1978 al 1997, dopo le esperienze a Breda Cisoni (da vicario prima e da parroco poi) e a Gazzuolo. «Nelle scorse settimane – precisa don Pezzetti – è stato il quinto anniversario della sua morte, avvenuta il 23 novembre 2009. Abbiamo deciso di ricordare il suo impegno proprio nella prossima Giornata del migrante e del rifugiato, nella circostanza anche del 25esimo della Casa dell’accoglienza di Casalmaggiore, anche in questo caso caduta nel 2014».

Pochi mesi fa la presentazione del volume “Quando i profeti fanno ‘casino’. Don Paolo Antonini e i suoi articoli su ‘Ritrovarci’ a 25 anni dall’apertura della Casa dell’Accoglienza” curato dal professor Guido Sanfilippo.

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Commenti all'articolo

  • dj.danny

    14 Gennaio 2015 - 15:18

    vi siete scordati del clandestino........che in percentuale sono molti di più dei migranti profughi......... a buon intenditore poche parole........

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  • cordamolle

    14 Gennaio 2015 - 14:55

    La chiesa quando celebrerà la Giornata del Disoccupato e degli Imprenditori Italiani suicidi???Sempre bravi e veloci a correre in ogni parte del globo fuorchè nello Stato che ospita anche loro...............

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  • cordamolle

    14 Gennaio 2015 - 14:54

    vergogna,la Chiesa non ne azzecca una:un Papa attento SOLO a migranti e islamici con il terrorismo in casa nostra e migliaia di potenziali delinquenti sotto casa.Saran contenti quando l'ISIS compirà il proprio delirante progetto a San Pietro.............dialogo di cosa e con chi?I migranti sono un potenziale bacino di reclutamento poichè disperati e islamici.........

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