SOS ACQUA
CREMONA
17 Dicembre 2014 - 19:35
CREMONA - Ispettore superiore in servizio alla squadra mobile, Giuseppe Coppolino si occupa delle donne vittime di violenze, molestie e di stalking. «A tutte consiglio di tenere uno spray urticante al peperoncino, perché tutti i giorni accadono queste cose». Coppolino lo ha consigliato anche ad Anna, commerciante che dal 2008 ha denunciato più volte Nicola per stalking, l’uomo conosciuto l’anno prima in un bar e con il quale ebbe poi una relazione inseguito troncata.
Dopo due condanne, una diventata definitiva, e l’altra arrivata con il patteggiamento, Nicola Rebessi, 52 anni, di Polengo, in passato finito agli arresti domiciliari per aver violato la misura del divieto di avvicinarsi alla vittima, mercoledì 17 dicembre per la terza volta si è seduto sul banco degli imputati. Anna (parte civile con l’avvocato Isabella Cantalupo), lo accusa di averla aggredita per strada nel febbraio di un anno fa, mentre lei stava rincasando e lui le si accostò in auto, tirò giù il finestrino e l’afferrò per l’avambraccio, trascinandola verso il finestrino. Quella volta, Anna si difese con lo spray e Nicola si allontanò «a tutta velocità».
Da tempo, come ha affermato Anna, Nicola «si comporta bene», non l’ha più molestata. Lo stesso Coppolino ha detto che «dopo l’emissione della misura cautelare per Rebessi, di cui ho curato la fase dell’esecuzione, non ho più trattato la vicenda». Per questo, il giudice Francesco Sora ha invitato la donna a rimettere la querela, a «definire amichevolmente la lite, anche perché il tempo mitiga gli animi».
Una strada percorribile, ad una condizione, però. L’ha dettata l’avvocato Isabella Cantalupo: «Rebessi nel primo processo è già stato condannato a risarcire i danni, ma finora la mia assistita non ha visto un centesimo». La querela potrebbe quindi essere rimessa solo in caso di risarcimento del danno. «La collega ha ragione, però il mio assistito non è riuscito a trovare un lavoro», ha evidenziato l’avvocato Simona Bracchi. Il giudice ha sospeso il processo per consentire ai legali di prendere inconsiderazione la soluzione da lui stesso prospettata e alla fine, poiché «i difensori prospettano la possibilità di definire amichevolmente la lite», ha rinviato il procedimento all’udienza del 25 marzo prossimo.
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