SOS ACQUA
23 Ottobre 2014 - 11:58
CREMONA - Ulteriori sviluppi nelle indagini sulle due nomadi di origini croate arrestate mercoledì 22 ottobre dopo aver tentato un furto in un appartamento di via Sant'Erasmo ed essere state bloccate da alcuni passanti. A seguito della comparazione delle impronte digitali della 21enne L.V. è stato possibile accertare che nel corso di precedenti controlli e foto segnalamenti presso uffici di polizia di mezza Italia, aveva dichiarato ben 10 generalità diverse.
Si tratta di uno stratagemma, molto utilizzato da nomadi e persone prive di documenti che le aveva consentito di muoversi sotto identità diverse, rallentando la vera identificazione. Le verifiche degli 'alias' condotti dai carabinieri ha portato alla luce un provvedimento di cattura, a carico della donna, emesso nel 2012 dalla procura dei Minori dell’Umbria per una condanna a 3 anni 10 mesi e 9 giorni di reclusione poiché responsabile di concorso in furto in abitazione e ricettazione. Reati commessi a Umbertide (Perugia) nel 2009, identici aquelli di cui si è resa responsabile a Cremona Alla donna, già in carcere a Brescia-Verziano, è stato notificato il provvedimento di cattura che era in carico alla questura del capoluogo umbro.
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