L'ANALISI
03 Ottobre 2014 - 10:51
Ciclisti in centro in una foto d'archivio
CREMONA - Una nota che fa piazza pulita di tanti dubbi, delinea i comportamenti da evitare, gli equipaggiamenti indispensabili, quel che con non si può fare. La questura scende in campo e fornisce tutte le dritte per usare la bicicletta in piena sicurezza. Lo ha fatto, tramite le indicazioni contenute nel servizio pubblicato sull’ultimo numero di ‘Poliziamoderna’, uno speciale di quindici pagine che fuga tutti i dubbi.
Una miniera di informazioni molto utili proprio ora che non passa settimana in cui in città si registrano proteste per la condotta di alcuni ciclisti, interrogativi su quel che si può fare con la bicicletta, proposte di introdurre doppia marcia nei sensi unici e via di questo passo.
Si parte dalle dotazioni, con prescrizioni quali freni a posto, dispositivi luminosi e campanello sempre presenti da mezz’ora dopo il tramonto a mezz’ora prima del suo sorgere, ma anche di giorno in caso di nebbia, neve e forte pioggia. Si prosegue con le prescrizioni relative al trasporto dei bimbi, che non devono avere più di otto anni. Il seggiolino deve avere schienale, braccioli e sistema di sicurezza. Quello anteriore non deve portare bambini di peso superiore ai 15 chili. Quanto la lunghezza di bicicletta e rimorchio (in voga da alcuni anni per il trasporto dei bimbi) non deve superare i tre metri di lunghezza e i 75 centimetri di larghezza. Se non si rispettano queste prescrizioni, è prevista una multa da 25 euro.
Sanzioni decisamente più salate se la bicicletta a pedalata assistita è fuori norma. Se il dispositivo elettrico spinge il mezo oltre i 25 chilometri orari viene considerato un ciclomotore. Scatta il sequestro, sanzioni amministrative perché non è immatricolato (tra 154 a 616 euro), perché è sprovvisto di targa (76 euro), perché non è assicurato (841 euro). Inoltre, se chi lo conduce non ha la patente o il certificato di idoneità per la guida di ciclomotore, sarà indagato per guida senza patente (ammenda da 2.225 a 9.032 euro). Infine, se non si indossa un casco omologato, c’è un’ulteriore sanzione amministrativa (80 euro).
Quanto alle altre nome, da segnalare il divieto di pedalare dopo avere alzato il gomito (nell’ultimo anno in città sono scattati due denunce ad altrettanti ciclisti), l’obbligo di usare, se presente, la pista ciclabile, mai affiancarsi in un numero superiore a due.
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