L'ANALISI
23 Settembre 2014 - 15:22
Un'auto di polizia
CREMONA - Il proverbiale cuore solidale di Cremona spazia ovunque. E’, da sempre, uno dei punti di forza della comunità. E lo confermano le risposte alle esternazioni con le quali, pochi giorni fa, Gianluca Epicoco, il segretario provinciale del Sindacato autonomo di polizia (Sap), dopo aver descritto il problematico scenario relativo alle auto di servizio in dotazione alla questura (metà dei veicoli usati dalla squadra volante sono in panne), ha invitato i privati a farsi avanti per pagare le riparazioni delle vetture al momento ferme.
«Tanti cittadini, letto l’articolo su La Provincia — spiega Epicoco — hanno manifestato solidarietà. Un noto imprenditore cremonese, che non vuole assolutamente comparire, si è offerto di contribuire alle riparazioni. Noi, ovviamente, abbiamo rifiutato: non possiamo accettare denaro da un privato. Anche un pensionato — prosegue Epicoco — si è presentato al corpo di guardia della questura e ha detto di essere molto legato alle forze di polizia. Voleva lasciare una busta con cento euro, per contribuire, nel suo piccolo, alle riparazioni. Gli è stato spiegato che non possiamo accettare denaro. Che la nostra è stata una provocazione. Il piantone, però, non ha preso il nome di questo anziano, rimasto sconosciuto. Ci piacerebbe si facesse vivo, anche tramite il giornale, per ringraziarlo di persona, così come farò con l’imprenditore che conosco personalmente», conclude Epicoco.
Intanto, anche grazie alla protesta e alle iniziative del Sap, pare che qualcosa si stia muovendo. Le auto sono sempre ferme ma nei prossimi giorni da Roma potrebbero arrivare il via libera e la copertura economica per le riparazioni.
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