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Auto e tir rubati, scacco della Polstrada ai 'cannibali'

Tre cremaschi denunciati a piede libero per traffico internazionale di veicoli rubati

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

16 Settembre 2014 - 12:32

Auto e tir rubati, scacco della Polstrada ai 'cannibali'

Il cascinale dismesso di Conterico dove venivano smontati i mezzi rubati

CREMONA - Nell’arco di pochi mesi, tra maggio e settembre, avrebbero messo in piedi un giro d’affari stimato dagli investigatori in un milione di euro, smontando e spedendo all’estero, soprattutto in Nord Africa, componenti di 21 tra auto, camion e mezzi da cantiere rubati. Nei guai sono finiti tre cremaschi, tutti imprenditori nell’ambito del settore trasporti: un 48enne e un 33enne, ma anche una donna di 37 anni, denunciati a piede libero per traffico internazionale di veicoli rubati.

L’operazione è stata portata a termine nei giorni scorsi dalla polizia stradale di Crema. L’attività investigativa degli agenti al comando del vicequestore Federica Deledda ha inflitto un duro colpo ad una struttura con ramificazioni in tutto il Nord Italia e che aveva la propria base a Conterico, in un cascinale abbandonato della frazione di Paullo situato a poche centinaia di metri dall’ex statale Paullese. «Un edificio — ha spiegato Deledda — di proprietà di una società riconducibile ai tre cremaschi».

La vecchia cascina era stata trasformata, nel corso degli ultimi mesi, in una vera e propria rimessa con annessa officina. «Molti dei veicoli che abbiamo trovato sul posto erano stati ‘cannibalizzati’, ossia smontati pezzo a pezzo», ha sottolineato Mario Crotti, comandante del distaccamento di Crema della Stradale. Venivano tolti gli air bag, le centraline e parti del motore, per poi spedire tutto nel Magreb, dove esiste un fiorente mercato nero. «Inoltre — ha ricostruito ieri, durante la conferenza stampa convocata al comando, il vicequestore — abbiamo rinvenuto punzoni per imprimere il numero di telaio sulla carrozzeria, in sostituzione di quello precedentemente abraso e decine di documenti dei veicoli rubati: carte di circolazione, certificati assicurativi e di proprietà». Il lavoro della Polstrada è comunque solo all’inizio: «Le indagini proseguono — ha specificato Deledda — dobbiamo ricostruire tutti i fili dell’organizzazione. È evidente che i tre non potevano fare tutto da soli. È probabile che lavorassero con persone che si occupavano dei furti e altre addette alla spedizione all’estero dei pezzi di ricambio smontati». 

Gli agenti della stradale di Crema, spesso di pattuglia anche nel tratto lodigiano della Paullese, già da qualche settimana tenevano d’occhio la zona. Durante uno dei loro servizi hanno seguito un camion, che poi è entrato nell’aia del cascinale. Annotato il numero di targa ed effettuata una veloce verifica attraverso il terminale del comando cittadino, i poliziotti hanno appurato che si trattava di un mezzo rubato pochi giorni prima nel Mantovano. Al che, hanno contattato la proprietà della struttura agricola e predisposto una perquisizione. «Una volta aperto il portone — ha specificato Crotti — abbiamo trovato di tutto. Si è scoperchiato un vaso di Pandora: c’erano parti già smontate di escavatori, camion per il movimento terra, mini pale, ma anche autocarri per il trasporto merci, una Mercedes classe ‘C’ completamente cannibalizzata e una moto ancora intatta, frutto di furti commessi in tutto il Nord Italia». Il materiale recuperato è stato posto sotto sequestro.

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Commenti all'articolo

  • cordamolle

    16 Settembre 2014 - 12:53

    Scommettiamo che questa buffonata finirà con un costosissimo e inutile processo,con una modesta multa che i tipi pagheranno,visti i giri di contante e nero,con una simbolica e finta condanna che non sconteranno poichè incensurati,indulto,bla ,bla,bla,che i suddetti signori ricominceranno con la medesima attività,magari (forse) cambiando semplicemente provincia...................sapendo di una giustizia del genere,mi sento davvero e finalmente più sicuro................

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