L'ANALISI
25 Agosto 2014 - 17:46
L'avvocato Paolo Brambilla
CREMONA - Caso Fodri: il tribunale ha rigettato la domanda di risarcimento del danno per un ammontare di 4 milioni e 181 mila euro, presentata dalla I.I.C Iniziative Immobiliari srl, cordata cremonese guidata dagli imprenditori Lameri, nella causa civile promossa tre anni fa contro la Fimit, (Fondi immobiliari italiani Sgr spa) proprietaria del palazzo che ha poi venduto per 8 milioni di euro alla Fondazione Città di Cremona.
Nelle 12 pagine di motivazione della sentenza, Il giudice Alessandra Medea Marucchi ha stabilito che "dalla documentazione prodotta" in relazione alla trattativa sull’acquisto, poi sfumato, di palazzo Fodri, "non si evince una condotta assunta da Fimit contraria a buona fede", come aveva invece sostenuto la I.I.C.
"E’ una vicenda che comunque sin dall’inizio ritenevamo che non potesse che concludersi in questo modo, in quanto la condotta di Fimit sicuramente è sempre stata improntata alla correttezza e alla buona fede, come poi il tribunale di Cremona ha stabilito con sentenza", ha dichiarato l’avvocato Paolo Brambilla, legale di Fimit con la collega Giovanna Adinolfi.
Il giudice ha inoltre condannato la I.I.C , in persona del legale rappresentante, alla rifusione delle spese di lite in giudizio sostenute da Fimit spa, che ha liquidato in 20.587 euro.
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