L'ANALISI
25 Giugno 2014 - 09:16
Operai e mezzi davanti alla Chiesa della Trinità
CASTELLEONE - Il salvataggio è partito. Dopo lunga attesa, il ponteggio che da mesi protegge e nasconde la chiesa della Trinità si è finalmente animato. Da lunedì, nei meandri della maxi impalcatura allestita lungo via Garibaldi, si muovono gli operai dell’impresa edile Frigè di Covo (Bergamo), alla quale è stato affidato il compito di rimettere in sicurezza uno dei luoghi di culto più cari ai castelleonesi.
L’intervento dovrebbe essere completato in cinque mesi, e come importo sfiora i 200mila euro. Sono due anni che la chiesa è chiusa ma il restauro è iniziato soltanto adesso per via delle lungaggini burocratiche imposte in gran parte dalla Soprintendenza di Brescia, che ha sì autorizzato il primo progetto presentato dalla parrocchia ma, nell’avallarlo, ha imposto delle correzioni che a loro volta hanno richiesto del tempo per essere apportate e in seguito approvate in via definitiva.
Il restyling si concentrerà principalmente sulla facciata, la parte da tempo più fragile dell’edificio (di epoca seicentesca), ulteriormente lesionata dal sisma del 2012. Proprio le verifiche eseguite nell’estate di due anni fa avevano evidenziamento il peggioramento delle precedenti ‘ferite’, oltre che l’esigenza di intervenire al più presto poiché un ulteriore terremoto con epicentro non lontano da qui avrebbe potuto causare conseguenze irreparabili. Pericolo che a questo punto sembra ormai scongiurato, per la tranquillità delle famiglie residenti nella zona (che non avranno più come vicino di casa un immobile malmesso ma risanato) e in generale di tutti i castelleonesi, che entro l’inverno potranno di nuovo varcare la soglia della Trinità, per raccogliersi in preghiera o per concedersi un momento di riflessione.
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