L'ANALISI
27 Novembre 2013 - 10:09
CASTELLEONE - Non dovevano essere chiesti e ora saranno rimborsati. I ‘famosi’ cinquanta euro spesi per una fotocopia a breve torneranno nelle tasche di chi li ha pagati. Gli accertamenti interni preannunciati a suo tempo dal Comune, e poi puntualmente eseguiti, hanno fatto il loro corso e sono serviti a dimostrare che la tariffa applicata un mese fa da un funzionario dell’ufficio tecnico era eccessiva.
«Un’interpretazione estensiva del regolamento - precisa il segretario comunale Fausto Ruggeri - e non letterale». In pratica, il dirigente a cui si era rivolto un 72enne castelleonese per ottenere la copia autenticata di un documento, ha equiparato il tariffario previsto per le pratiche edilizie a quello per le attività produttive. Tuttavia, l’autorizzazione all’utilizzo dei videopoker (ovvero la ‘carta’ richiesta dall’utente), per quanto attinente al settore delle attività produttive, non poteva e non doveva essere parallelata ad una pratica di concessione edilizia. Equivoco poi sfociato nella richiesta, da molti considerata esorbitante, dei cinquanta euro. Non si profilano conseguenze nè provvedimenti disciplinari a carico del funzionario, incappato in un errore di valutazione.
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