L'ANALISI
CREMONA: L'ANALISI DEL PREFETTO
10 Ottobre 2023 - 06:30
Il prefetto Corrado Conforto Galli e forze dell'ordine
CREMONA - «I reati più gravi sono sostanzialmente stazionari e la situazione della sicurezza pubblica, sia in città, sia nel territorio provinciale, come ho avuto modo già di affermare di recente, non è allarmante». Con queste parole il prefetto Corrado Conforto Galli commenta il nuovo report sull’indice di criminalità, pubblicato da ‘il Sole 24 Ore’ nella mattinata di ieri. Il massimo rappresentante del governo nella nostra provincia, fornisce anche una spiegazione dell’aumento complessivo del numero delle denunce rispetto al 2021. Un incremento che ha fatto salire in classifica Cremona e provincia. «Com’è normale che sia – prosegue – ogni anno ci sono delle oscillazioni di dati, ma sull’incremento del numero di denunce sta influendo in maniera sempre più preponderante il fenomeno dei reati informatici. Una situazione abbastanza comune in tutta la regione».
Le truffe e non solo viaggiano ormai più online che nel mondo reale. Il phishing è uno dei reati informatici più diffusi ed è utilizzato per ingannare le persone al fine di ottenere informazioni personali o finanziarie sensibili. Gli hacker inviano e-mail o messaggi che sembrano provenire da fonti legittime, come banche o società di servizi, chiedendo agli utenti di condividere informazioni come password, numeri di carta di credito o dati bancari. Una volta ottenuti questi dati, i truffatori possono compiere una serie di azioni dannose, come il furto di identità o il fraudolento accesso a conti finanziari. Poi c’è il malware, un termine generico che comprende virus, worm, trojan e altri software dannosi progettati per infettare i computer e danneggiare i dati o rubare informazioni.
Questi programmi maligni possono essere distribuiti attraverso allegati e link sospetti, e una volta che infettano un sistema, possono criptare i dati dell'utente, bloccare l'accesso al computer o consentire agli hacker di controllare il dispositivo a distanza. Addirittura (ransomware), può arrivare una richiesta di riscatto per sbloccarli, spesso in criptovaluta, e ottenere una chiave di decrittazione. Poi il furto di dati coinvolge l'accesso non autorizzato a sistemi informatici o database per rubare informazioni sensibili. Queste informazioni possono essere vendute sul mercato nero o utilizzate per il ricatto o altro.
Altro preoccupante fenomeno figlio dei social network e non solo è il cyberbullismo, l’uso delle piattaforme per molestare, minacciare o diffamare gli altri. Lo stalking online, invece, comporta l'ossessione e la persecuzione di un individuo attraverso mezzi digitali. Molti di questi reati rientrano poi nella più ampia sfera della violazione della privacy, che riguarda la raccolta e la divulgazione non autorizzate di informazioni personali, come foto o video intime, sui social media o su Internet, con gravi conseguenze per la reputazione e la vita personale delle vittime. La crescente complessità delle minacce informatiche richiede un impegno costante da parte delle forze di polizia, ma anche delle aziende e degli individui per proteggere la sicurezza online.
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