L'ANALISI
26 Novembre 2022 - 05:30
CREMONA - Una media di 258 contagi al giorno, con un aumento del 15,65% rispetto alla settimana scorsa. Salgono inesorabilmente i contagi in provincia, così come i morti, passati dai tre del periodo tra l’11 e il 18 del mese, ai sette degli ultimi sette giorni, uno ogni 24 ore.
Con l’avanzare dell’autunno e l’arrivo del freddo, il Covid torna a diffondersi come avvenuto nei due scorsi inverni. Nell’ultima settimana, in provincia ci sono stati 1.809 nuovi contagi, rispetto ai 1.562 di quella precedente. Dal 4 al 10 novembre il conteggio si era fermato a 1.316. Il dato dei decessi porta il totale da inizio pandemia a 1.913. Il numero complessivo dei positivi dal 2020 è salito a 132.293 unità.
Ieri all’hub di Crema si è tenuto un pomeriggio di porte aperte per le vaccinazioni anti Covid. Sarà replicata il 30 novembre dalle 16 alle 19 e poi ogni mercoledì e venerdì di dicembre dalle 16 alle 19.
A livello lombardo, la Regione ha comunicato ieri i dati settimanali, aggiornati a giovedì. L’altro ieri in provincia di Cremona si sono registrati 249 nuovi contagi. Nel resto della Regione a Milano e Hinterland si sono avuti 2.304 positivi, di cui 916 in città. A Brescia 936, seguono Monza e Brianza (716), Bergamo (564), Varese (510), Pavia (433), Como (424), Lodi (221), Lecco (189) e Sondrio (62).
Dalle terapie intensive arrivano dati confortanti in merito ai casi gravi, diminuiti di sei unità a livello regionale nel corso dell’ultima settimana. Erano 25, sono scesi 19. Nei reparti ordinari, invece, sono 1.278 contro i 1.194 del periodo tra l’11 e il 18. Nell’ultima settimana si sono registrati 153 decessi in Lombardia, dunque oltre 20 al giorno; il totale è arrivato a 43.662. A livello nazionale, nell’ultima settimana si sono registrati 229.122 nuovi contagi secondo il bollettino settimanale della Protezione civile e del Ministero della Salute.
In 7 giorni si registrano, inoltre, altri 580 morti. Si conferma il trend in crescita rispetto alla settimana scorsa, quando erano stati 208.346 i positivi con 533 decessi. La conferma della ripresa dell’epidemia di Covid-19 in Italia arriva anche dall’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’istituto per le applicazioni del calcolo Piconè, del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
«L’indagine registra una crescita in 75 province, rispetto alle 36 del 10 novembre scorso. In 13, inoltre, si rileva una fase di crescita accelerata», osserva Sebastiani riferendosi ai dati aggiornati al 17 novembre, ultimo giorno in cui il Governo li ha resi disponibili. L’analisi indica, inoltre, che «le 13 province in crescita accelerata sono confinanti tra loro e formano un cluster; appartengono a Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
«Otto di esse - prosegue l’esperto - appartenevano al cluster più grande di province in aumento al 10 novembre», ossia Brescia, Lodi, Cremona, Mantova, Forlì-Cesena, Rovigo, Treviso e Vicenza. A queste si sono aggiunte le province di Ferrara, Ravenna, Rimini, Padova e Verona.
«Osserviamo che tutte e 10 le province con incidenza negli ultimi sette giorni fino al 17 scorso più alta appartengono a questo cluster», aggiunge Sebastiani. Per il matematico «è interessante osservare che quattro province che al 10 novembre risultavano in crescita, ora sono in fase di stasi: si tratta di Caltanissetta, Enna, Catania e Prato».
Nelle prime tre l’incidenza negli ultimi sette giorni fino al 10 scorso era aumentata più del 50% rispetto ai sette giorni precedenti. «Questo è importante – osserva – in quanto in Sicilia la fase di espansione attuale è avvenuta prima e quindi, quanto sta avvenendo lì ora potrebbe avvenire nelle prossime settimane anche altrove. Rimane, comunque, incertezza – conclude Sebastiani - perché diversi sono i fattori in gioco, ma i dati potranno confermare o meno questa ipotesi».
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