L'ANALISI
12 Novembre 2022 - 05:25
CREMONA - Sono tutt’altro che terminate le verifiche e la raccolta di elementi in grado di fare piena luce sulle cause dell’incendio che nella tarda mattinata dell’altro ieri, in un edificio di piazza Merisi, a pochi metri da viale Concordia, quartiere «Giuseppona», è costato la vita a Maria Teresa Rancati, la 85enne non vedente il cui corpo, poco dopo mezzogiorno, è stato avvolto dalle fiamme che, partite dal soggiorno, hanno devastato l’appartamento. La donna, quando si è resa conto di essere avvolta dal fuoco e da un fumo denso e acre, ha chiesto aiuto con urla disperate udite da una vicina e dalla badante di un’altra inquilina che hanno lanciato l’allarme.
I Vigili del fuoco sono subito giunti sul posto ed hanno cercato di strappare l’anziana a una morte atroce, purtroppo non c’è stato nulla da fare. Risolutore, invece, l’intervento degli stessi Vigili del fuoco nell’appartamento che si trova al piano sopra quello della vittima, che si è subito riempito di fumo. I due residenti, marito e moglie, si sono chiusi nella stanza più lontana e lì sono stato raggiunti dai pompieri, che li hanno subito portati da basso dopo averli avvolti con una protezione e aver dato loro dell’ossigeno.
Il soggiorno di quella casa è stato dichiarato inagibile, come tutto l’immobile in cui ha trovato la morte la 85enne, che viveva lì da mezzo secolo, sola da alcuni anni a questa parte, dopo la morte della sorella, che viveva con lei. Già dai minuti successivi lo spegnimento dell’incendio, i Vigili del fuoco - coordinati dall’ufficiale Andrea Piazza, responsabile, tra le altre cose, dell’ufficio Prevenzione incendi e dell’ufficio Polizia giudiziaria del comando di via Nazario Sauro - hanno cercato di individuare la dinamica di quanto appena accaduto.
Le attenzioni si sono quasi subito concentrate sul soggiorno, in particolare su una luce e una piantana. Tra le ipotesi c’è quella che abbia avuto un qualche ruolo un trasformatore. Pare, inoltre, che l’anziana avesse l’abitudine di tenere sempre accesa una lampada, per scoraggiare eventuali malintenzionati segnalando una presenza nella casa. Per tutta la giornata di ieri i Vigili del fuoco hanno lavorato al caso tenendo la bocca cucita. Fisseranno tutto nella nota che nelle prossime ore invieranno alla Procura della Repubblica.
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