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TERREMOTO IN REGIONE

Caso Moratti, il nuovo ospedale si farà: nessun cambio di rotta

Ma va chiarito se sul Dea di 2° livello resta l’impegno per la deroga. E giovedì Casalmaggiore apre la Casa di Comunità: con Bertolaso?

La Provincia Redazione

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04 Novembre 2022 - 05:25

Caso Moratti, il nuovo ospedale si farà: nessun cambio di rotta

CREMONA - L’interrogativo sorge immediato? Cambiato l’assessore, è possibile cambino anche i piani della Regione relativi ai progetti che interessano Cremona e provincia? Nello specifico: il passaggio da Letizia Moratti a Guido Bertolaso può avere una qualche ripercussione sulla realizzazione del nuovo ospedale del capoluogo e sull’assetto delle Case di Comunità previste nel territorio?


La risposta che arriva da ambienti dell’Asst, almeno per quanto si intuisce al momento, è una sola ed è chiara: no. Né sui contenuti, né sulle tempistiche. Non filtra alcuna indiscrezione su possibili cambi di rotta e, al contrario, tutte le voci raccolte sia a livello locale che a livello regionale portano in direzione della conferma. E del resto, sul fronte ospedale quanto sugli altri progetti il percorso è ormai avviato da tempo, con tanto di cronoprogramma fissato e con passaggi che sono stati condivisi dagli enti locali non solo con Moratti, ma con il presidente Attilio Fontana e con la sua Giunta.

La ex vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti


Diverso potrebbe essere invece il discorso per quanto riguarda i contenuti del nuovo ospedale e in particolare per il Dea di secondo livello. Per quanto riguarda la partita della ‘promozione’ del Dipartimento di emergenza-urgenza e accettazione in un presidio dotato di più strutture specialistiche che possa fungere da riferimento per un bacino di utenza di almeno 600 mila abitanti, la scelta della Regione è caduta sul Carlo Poma di Mantova. Ma l’Ospedale Maggiore di Cremona ha approvato un Piano di organizzazione strategica che prevede le specialità necessarie proprio per ottenere la qualifica.

Era stata infatti proprio Moratti ad annunciare a maggio che «Mantova sarà Dea di II livello, mentre Cremona avrà tutti i servizi necessari per i bisogni dei cittadini cremonesi». Una dichiarazione che era poi stata attenuata da una precisazione — «Mantova è già pronta, Cremona lo sarà» — a cui era seguito un auspicio: «L’obiettivo della Regione è quello di avere un Dea di secondo livello per ogni capoluogo di provincia. Servirà una deroga rispetto all’attuale normativa, ma l’intenzione della Regione è quella di chiederla». E a settembre, nuovamente a Cremona, aveva ribadito: «Ho chiesto ai direttori una relazione circostanziata sul tema del bacino di utenza e le modalità e le motivazioni per domandare una deroga a quanto indicato nel Dm 70». Una partita insomma giocata sulla deroga e legata all’impegno personale di Moratti. Bertolaso lo porterà avanti?


Le istituzioni locali potrebbero avere l’occasione di domandarglielo personalmente giovedì prossimo, quando potrebbe essere presente alle cerimonie di apertura delle Case di comunità di Asola, Casalmaggiore e Viadana. L’annuncio, diffuso dall’Asst di Mantova, parla della presenza anche del presidente della Regione Fontana. Il programma della giornata prevede alle 10 la cerimonia di apertura della Casa di Asola, alle 11,30 a Casalmaggiore in partnership con l’Asst di Cremona e alle 14,30 a Viadana. Alle 15,30 si terrà infine un incontro con autorità, sindaci degli ambiti territoriali dell’Oglio Po e di Asola e personale nella Sala Multimediale Alfredo Saviola del MuVi di Viadana.

È recente, da parte del direttore generale dell’Asst di Cremona, Giuseppe Rossi, l’istituzione presso la Casa di Comunità di Casalmaggiore della Centrale operativa territoriale, come punto di «accesso territoriale, fisico e digitale, di facilitazione e governo dell’orientamento e utilizzo della rete di offerta sociosanitaria all’interno del Distretto». La funzione è quella di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari e socio-assistenziali. L’apertura della Casa di comunità a Casalmaggiore è un adempimento contenuto nella convenzione per il governo del Distretto Oglio Po Casalasco-Viadanese stipulata dall’Azienda socio-sanitaria territoriale di Cremona, guidata da Rossi, e l’Asst di Mantova, presieduta dal direttore generale Mara Azzi.

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