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SANITA': I FRONTI APERTI

Assalto al Pronto soccorso, il triage si fa in ambulanza

Dalle 8 alle 10 di ieri mattina sono arrivate 42 persone in contemporanea, mentre vi erano più di 50 pazienti fra attesa, presa in carico e osservazione breve. Asst: «Né disagi né ritardi nell’assistenza»

Mariagrazia Teschi

Email:

mteschi@laprovinciacr.it

12 Ottobre 2022 - 05:25

pronto soccorso

CREMONA - Una mattina ad alta intensità ieri al Pronto soccorso che si riconferma una «trincea sanitaria» con un’affluenza di utenti in costante crescita. Un afflusso elevato non prevedibile né programmabile, del tutto possibile parlando di attività di pronto soccorso tanto che alcuni pazienti sono stati valutati direttamente sulle quattro ambulanze — il cosiddetto triage — rimaste in coda per una ventina di minuti sulla rampa d’accesso in attesa che fossero assegnati i codici con il grado di priorità (risultati poi tutti codici verdi). Una situazione di routine, se pur ad alta intensità (42 pazienti in due ore) che i sanitari hanno gestito al meglio (non si è verificato nessun disagio o ritardo nell’assistenza) ma che ha suscitato nei famigliari e negli accompagnatori un po’ di apprensione, immotivata come ci tiene a sottolineare Asst in una nota.

«Fra le 8 e le 10 di stamattina (ieri mattina, ndr) l’afflusso al pronto soccorso di Cremona è stato massiccio: sono arrivate 42 persone in contemporanea, mentre vi erano più di 50 pazienti fra attesa, presa in carico e osservazione breve. Per tale motivo alcune ambulanze con a bordo pazienti in codice verde (cioè con assenza di rischi evolutivi prestazioni differibili) sono rimaste in sosta protetta sulla rampa di accesso allo stesso Pronto soccorso». Per sosta protetta si intende che le condizioni di tutti i pazienti in ambulanza sono state valutate da un operatore sanitario del Pronto soccorso per accertare le loro reali condizioni di salute per poi intervenire di conseguenza. «Un episodio che non ha inficiato in alcun modo l’attività di accettazione dei pazienti per codici di priorità: i casi urgenti sono stati presi in carico come di consueto con un tempo di attesa pari a zero. Nello stesso lasso di tempo, l’auto medica è sempre rimasta in sede di Pronto soccorso e in caso di chiamata per emergenza-urgenza sarebbe intervenuta come di consueto nell’immediato».

Ogni giorno al Pronto soccorso di Cremona arrivano fra i 100 e i 120 pazienti - fa sapere ASST — di questi un terzo è rappresentato da codici rossi e gialli (urgenza emergenza pericolo di vita e criticità evolutiva e possibile pericolo di vita) e due terzi da codici verdi e bianchi (poco critico, assenza di rischi evolutivi e non urgente). Il Pronto Soccorso di Cremona, inoltre , è un centro di riferimento (HUB) territoriale e regionale per le reti di patologia tempo dipendenti, ossia quelle patologie per cui il fattore tempo salva la vita. Nello specifico è riferimento per: la rete stemi (eventi cardiovascolari), stroke (Ictus) neurochirurgia, trauma grave maggiore ed emorragie digestive. A tutti gli effetti l’Ospedale di Cremona è un centro nevralgico per il trattamento dei casi definiti ad alta complessità di un territorio ben più ampio della provincia di Cremona.

Anche l’Areu, l’agenzia che garantisce il coordinamento dell’emergenza urgenza extra ospedaliera del 112 (già 118), interviene con una nota: a causa dell’anomalo «iperafflusso complessivo di accessi degli utenti, avvenuti sia in autonomia sia a seguito degli interventi di soccorso effettuati sul territorio e in accordo con la Direzione del Pronto soccorso, si è provveduto ad accelerare le operazioni di sbarellamento e contestualmente ad alleggerire il carico di lavoro sulla struttura, destinando - per quanto possibile - i pazienti verso altri ospedali. Non sono stati rilevati ritardi significativi negli interventi di soccorso e nella disponibilità dei mezzi operativi, il cui stazionamento è stato in alcuni casi riorganizzato al fine di mantenere l’adeguata copertura del territorio».

Che il servizio di emergenza urgenza sia in sofferenza non è una novità, sia per la carenza cronica di medici sia per un suo utilizzo non sempre appropriato. L’episodio registrato ieri mattina spinge comunque a una riflessione (Cremona è adeguatamente attrezzata per dare risposte a problemi di carattere sanitario che non siano urgenze vere e proprie?) e fa scattare un campanello di allarme di cui si dovrà tenere conto soprattutto in un autunno ed un inverno a prova influenza e variante Omicron

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